(Santeria/Audioglobe 2004)
Come superare la soglia della terza prova e vivere felici…questo può essere un buon incipit iniziale per parlare dell’’Irreparable’, appunto quarta opera per questo gatto che combatte a suon di accordi la sua lotta contro il grande freddo della musica italiana. Come ascoltare rapiti questa stupenda e sincera prova e vivere attimi di felicità, consapevoli che qualcuno nello stivale riesce ancora a focalizzare e partorire idee armonicamente valide e interessanti. Il campo di gioco o di lavoro sul suono è a tratti riconducibile al post-rock, etichetta che forse non ha mai significato sia nulla che il suo compiacente contrario. Post-rock dicevamo ma influenzato e sporcato con delicatezza da commistioni vocali eteree, come il riarrangiamento della canzone Un Anno D’Amore portata al successo da Mina e qui incredibilmente modulata dalla vocalist torinese Roberta Magnetti; oppure dallo strumentale glitch-soft-pop di Fly Fallin In Love, come dalla melanconica chiacchierata senza parole inutili di Cactus In The Eye, o ancora la progressione elettrodance in salsa vocale di Max Viale nell’Irreparabile, come infine per concludere il discorso la chiusura del disco ad un epitaffio di classe, tale C’era Una Volta Il Post. Un gran bel disco, senza dubbio.
Voto: 8
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