(Chemikal Underground/Audioglobe 2004)
Prendete la ricetta di cui vi parlava sempre la cara nonna vicino al focolare e iniziate a leggere: per preparare una torta è necessaria la farina di tipo 0 o giù di lì, poi serve lo zucchero, poi ancora questo e quest’altro ingrediente, poi mescolate, poi rimescolate etc. etc. Dopo un po’ che avete seguito le istruzioni mettete il tutto in forno e aspettate. Quando è pronto ecco a voi una specie di impasto salato o dolce (se volete un dolce) con un sapore non ben definito, come questo esordio dei Sluts Of Thrust, duo di Glasgow, via al paragone immediato ai White Stripes d’accordo, ma scontato, passiamo avanti…Dicevamo di questo duo di imberbi scolari del rock che ripetono la lezione imparata negli anni di duro studio e scuola sonica: tale lezione si articola in una parte, o porzione della torta di cui sopra, abbondante di Jon Spencer Blues Explosion per la ruvidezza “semilevigata” dei primi pezzi; in dosi non moderate di Shellac ultimo periodo, meno implosivi ma più riflessivi (su che cosa poi non si sa), qualche sprazzo di anni settanta chitarrone alla mano che in alcuni casi può rimandare ai Kiss più fracassoni, un cantato ricordante alla lontana, ma molto alla lontana, i Modern Lovers senza vocalizzi da chanteuse sfilacciata. Un altro ingrediente è composto da un impacco di schizzi di “logicamente loro” White Stripes primi album e, ciliegina sulla torta, richiami e rimandi per l’irruenza e l’approccio ai Death From Above, osannati questi ultimi sulle nostre webpagine (ciccare please). Come la torta della nonna, dicevamo, tenendo presente che la nonna è sempre la nonna, la prima volta che la fate da soli seguendo la ricetta non riesce sempre bene ma neanche male (alla fine si mangia, soprattutto se uno ha fame), a meno che non siate cuochi con il pollice non verde ma ripieno di zucchero; la prossima viene meglio o peggio, a punto di farvi rinunciare definitivamente al progetto. Come questo disco…
Voto: 6
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