(Hefty Records/Wide 2004)
Nuovo disco per l’americano John Hughes, talentuoso manovratore di suoni che con altri due album alle spalle e una serie di remix, ep e 12 pollici sotto pseudonimo Slicker ha già messo in luce le sue potenzialità di (s)compositore nel senso più squisitamente elettronico del termine.
We All Have A Plane assembla ora elementi di varia natura, in prevalenza di matrice black, a costruire ponti di collegamento tra tradizione e avanguardia. Hughes sfoggia un sound organico, innovativo negli arrangiamenti e dinamico nell’alternarsi di scenari, un sound che dimostra un’eccezionale dimestichezza nel trattare e far convivere strumenti e laptop e che allo stesso tempo risulta senza forzature e rispettoso delle matrici d’origine, in poche parole naturale, tanto per mettere a tacere anche i detrattori del digitale. Un’ondata di informazioni sonore, ripartite in 10 tracce, dove trovate un po’ tutti gli elementi distintivi della musica moderna, dal jazz al funk, al soul, all’hip-hop, elementi gestiti con attenzione particolare all’innovazione e alla sintesi e soprattutto con una competenza e una sensibilità artistica fuori dal comune. E’ così che il disco scorre lungo oltre 40 minuti di divagazioni elettroniche piene di coolness e si raggiungono picchi come l’elettrofunk del singolo ‘Knock Me Down Girl’, l’hip-hop funkedelico virato idm di ‘Decorate Your Walls’ e il rhythm’n’soul avanguardistico di ‘Can’t Cope’. Sicuramente disco del mese.
Voto: 8
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