(Level-Plane 2004)
Seconda prova sulla lunga distanza per il progetto One Am Radio del cantante Hirishikesh Hirway e della violinista Jane Yakowitz, “A Name Writ in Water” estende i confini del dream pop dolceamaro del precedente “The Hum of the Electric Air” verso un più riconoscibile territorio indietronic che si situa tra la leggerezza post-pop dei Beta Band (Witness su tutte) e l’intimismo ovattato dei Tex La Homa. Concentrato in poco più di trentacinque minuti, il messaggio del duo statunitense si snoda attraverso composizioni minimal folk alla Microphones condite da microdisturbi sofficemente rumoristi come Under Thunder and Gale o il lo-fi sintetico di Those Distant Lights e una dimensione onirico-psichedelica più confacente a esperienze musicali consumatesi dall’altra parte dell’atlantico nei primi anni novanta (vedi la mesmerica traversata di Drowsy Haze che si aggira dalle parti di Slowdive et simili). Inutile dire che il disco, pur nel suo essere colonna sonora ideale per attimi di inconfessata intimità quotidiana, non riserva molte inquietanti sorprese finendo per spostare soltanto poco più in là le intuizioni di Lali Puna e compagni (di etichetta e non, che siano). Questo non implica però in alcun modo che il combo manchi di personalità o di una sua propria fisionomia creativa, la quale si dispiega appieno invece in qualche marcata deviazione dalla norma come le interrotte melodie di archi riprocessate di This is a Document (intermezzo strumentale davvero delizioso) o la struggente profondità emozionale del trip pop di Shivers.
Senza contare che il disco riesce a combinare la sua vena wave di fondo con una solida componente di scrittura cantautorale che avvicina alcuni dei brani alle malinconie di John Martyn (vedi Lucky) o finanche Mark Hollis (Fever Dream o la conclusiva Untied).
Una sola assicurazione: indubbiamente migliori dei Kings of Convenince o, se volete, soltanto un po’ meno riuscito dei lavori di Neil Halstead e Mojave 3.
Voto: 7
Link correlati:The One Am Radio Page