(Dufresne Recordings 2004)
Questo quartetto dell’italica penisola (ma dall’ignota provincia/città) ci propone un album bello concreto di studiato math rock e lo-fi. ‘A Secret North’ è il loro debutto per la Dufresne, dopo un sample tape per la Under My Bed.
Nonostante la scarsa esperienza in studio (almeno per quanto ci dice l’info) i Fog in the Shell riescono molto bene nei pezzi qui contenuti, annoiando molto raramente, grazie anche ad una produzione ovviamente centrata sulla batteria ma permissiva anche per le chitarre. A me hanno ricordato degli Ativin leggermente meno sonnacchiosi, mentre la regia mi suggerisce che somigliano agli Steve Von Till o ai Neurosis; giusto per chiarirvi le idee.
Comunque sia, ripeto che è un album piuttosto ben fatto e remunerativo, da lodare anche l’inserimento di strumenti leggermente ‘atipici’ come l’armonica a bocca, tastiere e immancabili drones. Invece non mi ha entusiasmato qualche pezzo sicuramente evitabile, tipo i samples presi da ‘Night of the Living Dead di Romero’. Per carità, non che abbia niente contro il George, anzi, però l’avrei visto meglio in un album dei Mortician che in uno così.
Peccato anche per i testi, che ci sono ma risultano indecifrabili vista la solita non condivisibile scelta di non pubblicarli sul libretto e la recitazione livello ‘nenia’ per un effetto math rock da camera.
Vabbè, non si può voler tutto, comunque sono sei canzoni ben suonate, dolci e amare che faranno felici tutti gli appassionati del genere. Da ascoltare.
Voto: 8
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