Antonia Pozzi ‘Parole’

Kathodik E La Poesia: Un Libro E Una Nuova Collaboratrice.

Di Cristina Contilli

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Parole di Antonia Pozzi è un viaggio poetico che attraversa i dieci anni più intensi e difficili della vita, quelli che portano dal liceo alla fine dell’università e alle prime esperienze di lavoro. Nei versi di Antonia Pozzi, che vive nella Milano degli anni ’30 e ne condivide il clima culturale, si sentono gli echi degli scrittori contemporanei, letti ed rielaborati dall’autrice, da Rilke a Pound, da Valéry a Eliot fino a Montale e a Ungaretti.
Due paesaggi contrapposti si delineano in questi testi: quello di una Milano solitaria e periferica e quello montano di Pasturo, vicino Lecco, dove la Pozzi si ritira per scrivere e per cercare, sia dentro di sé sia nella natura circostante, la forza per riprendere in mano la propria vita. Per l’opposizione della famiglia Antonia Pozzi è costretta, infatti, a rinunciare all’amore per un uomo più grande di lei che appare nei primi versi come una presenza affettuosa e rassicurante, ma che diventa nelle ultime poesie una figura sospesa nella lontananza e nel ricordo.
Antonia Pozzi chiude la propria esistenza a soli ventisei anni con un suicidio che è probabilmente l’esito di contraddizioni esistenziali irrisolte.
La prima raccolta delle sue poesie viene pubblicata nel 1939 con tagli che eliminano le dediche all’uomo amato e che sopprimono alcuni versi. La presente edizione critica, curata da Alessandra Cenni e Onorina Dino, ripristina il testo integrale delle poesie e registrando le varianti permette al lettore di entrare a fondo dentro ai versi di A. Pozzi.