News CHEVREUIL
CHEVREUIL
(math rock duo)
Ottonecker / RuminanCE, Chronowax
Nantes – Francia
“i nuovi stormandstress” STEWEY’S SRAR MAGAZINE
gli stormandstress incontrano i don caballero e gli Ac/DC.ultimo disco registrato da steve albini (shellac) all’electrical audio di chicago (già 3 tour italiani alle spalle)
Attivi dal 1998 sono un duo chitarra e batteria, proveninente da Nantes, Francia. Chiaramente influenzati dall’ultimo album degli Storm And Stress, poropongono pezzi strumentali corredati da una chitarra su 4 amplificatori. a differenza principale rispetto alle fonti d’inspirazione sta nello stile più rock’n’roll del batterista che fa sentire in modo marcato la presenza del proprio strumento, ricordando il suono degli Shellac. Le percussioni molto ‘fuori’, con un suono pieno e pesante, vengono perfettamente abbinate alla chitarra. Per avere un’ idea più chiara dello stile degli Chevreul, immaginate un concerto di un gruppo ibrido formato da Shellac e Storm and Stress, con un tocco di Don Cabballero e le potenza degli AC/DC, e magari dei Tool. Dopo il loro primo album “Ghetto Blaster” masterizzato da Fabrice Loreau (Yann Tiersen, Prohibition), hanno realizzato un nuovo album registrato da Steve Albini. La data di uscita dell’album in Francia è stata fissata per Marzo 2003. Moltissimi i responsi positivi già ricevuti da stampa e pubblico. Ascoltando la band dal vivo si ha l’opportunità di notare che le caratteristiche ed il valore del gruppo non vengono affatto penalizzati, e che, anzi, tutte le loro qualità scintillano enfatizzate dal palco. Hanno accompagnato sul palco Us Maple, Laddio Bolocko, Strom & Stress (Touch & Go), Lumen,la Guinguette Pirate, L’Altra, Bobby Conn (Thrill Jockey), King Q4, Ratiopharm, Rogojine, Oxes (Monitor), Gordz, Goddar, Guapo, The Plan, North Of America.
Discografia Chevreuil:
– Chevreuil : Ghetto Blaster (Cd 9t. Ruminance / Ottonecker 2001)
– Chevreuil : Chateauvallon (Cd 10t. Ruminance / Ottonecker 2003)
– Room 204 / Chevreuil Split (7’’ 2t. Effervescence / Ottonecker 2003)
Recensioni:
MOVIMENTA: http://www.movimenta.com/recensioni/special/chevreuil.html
http://www.kathodik.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=1085
http://www.kathodik.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=749
http://www.kathodik.it/modules.php?name=Reviews&rop=showcontent&id=1020
http://www.idbox.it/notizia/BOX/news-4155/
EFFETTO NOTTE: http://effettonotte.splinder.it/1079618703
http://www.gmb1.com/mm/malacarne/html/reviews.htm
Chevreuil – “Chateauvallon”
Ruminance / Chronowax
Sono un duo, suonano dal 1998, sono francesi. Uno parla anche un inglese decente, ma sempre francese è. Mica si scappa, quando si nasce francesi. Noi li avevamo già scoperti, nel numero scorso, con “Ghetto Blaster”, album che ci aveva incuriosito e che era stato valutato con un implicito, ma neppure tanto, “aspettiamo il prossimo disco”. Ora il “prossimo disco” è in circolo; l’ ha registrato Steve Albini (ovviamente…) e l’ ha coprodotto la solita Ruminance, etichetta parigina che in quanto tale spinge di miglior grado le band patrie, e nonostante questo si rivela foriera di intriganti novità: vedi Gordz, anche loro sulla soglia del nuovo full lenght. Gli Chevreuil (traduzione per gli incolti o quelli che non hanno ancora imparato il francese con Amelie Poulain in lingua originale: capriolo) si presentano, in “Chateauvallon”, vincenti senza ricorso; evoluti, rocambolescamente, difficile anche tracciarne il percorso; impetuosi, e sofisticati, col passo lungo da montanaro… che non li raggiungi, insomma. Suonano da pietrificare, sequestrano l’ attenzione. Sono i nuovi Storm&Stress, niente meno ed anzi, ora qualcosa di più: specificamente lo stantuffare della batteria, che guardacaso è come al solito albinicamente “secco”, e molto pesante. Dal vivo poi non esiste rivale: la chitarra in loop che si fa orchestra, tecnica portata agli esiti più mirabolanti con l’ ausilio di quattro amplificatori; la batteria, che muta spesso nelle gambe degli astanti, o in panchine, vetri, lampioni, piastrelle, portaombrelli, tutto quello che c’è intorno. Con un tocco non raro ma unico (quella sinistra sul rullante!), tecnico all’ origine e selvaggio alla stazione d’ arrivo. Jazz suonato da chi non l’ ha mai imparato, evidentemente, o forse troppi esercizi sui sostegni del banco del liceo; oppure, dono divino. Ubi maior io non so spiegare. Mica sono teologo. Per non parlare dello zainetto d’ acqua: non sto qui a descrivere che cos’è o come si usa, ma è un valore aggiunto in termini di follia per una dimensione live di per sé tutt’ altro che equilibrata. Con “Chateauvallon”, e durante un party assai elitista in villa con piscina nella provincia campestre, ed ancora due volte dal vivo, gli Chevreuil mi hanno donato qualche attimo di felicità. Magari vi sembra anche una cosa da poco…
Foto:
http://www.keeponrockin.it/chevreuil.htm
http://www.geocities.com/turbofonte/