(Pro Helvetia/Microsuoni 2004)
Si inizia con un sibilo in fluttuazione per circa due minuti, poi il suono diventa organico e via via sempre più sinistro in un crescendo che vaporizza all’improvviso, le tracce scorrono velocemente, alcune sono informazioni di rumore della durata di qualche manciata di secondi, un attimo e sono gia alla 15, la 16, la numero 17-18-19-20…, frequenze di varia natura che si alternano tra di loro su spazi temporali più o meno lunghi, rumori di operai al lavoro con perforatrici, suoni sordi e metallici, bisbigli riverberati come in uno spazio chiuso, ancora suoni metallici, di apparecchiature elettriche, macchine in movimento e ancora silenzio. E’ il primo cd del cofanetto Construction Sonor, operazione ideata dalla Pro Helvetia, fondazione svizzera per l’interscambio culturale dentro e fuori il paese, che circa un anno fa ha commissionato al compositore zurighese Bernd Schurer di registrare e assemblare, secondo la propria sensibilità artistica, materiale sonoro da catturarsi durante i lavori, tutt’ora in corso, per le nuove trasversali ferroviarie alpine sotto la zona del San Gottardo e del Lotschberg. Il risultato sorprende per come Schurer riesca a focalizzare il carattere duro e claustrofobico di certi luoghi estremi, mettendo magistralmente in ordine consequenziale rumori nati da situazioni di diverso genere e creando un ambient cupa ma dal carattere straordinariamente suggestivo e sorprendentemente vitale. Il secondo cd invece raggruppa un folto gruppo di ben 16 artisti, tra vecchie conoscenze e gradite sorprese, ad elaborare, in 13 episodi, l’enorme mole di materiale assemblato da Schurer. Viene fuori un’elettronica suggestiva che si alterna tra musica di limite e momenti un po’ più ortodossi e di maniera. Da segnalare sono senz’altro la suite ambient di Luigi Archetti, strumentista e sperimentatore elettronico in rapida emersione, quella di Fennesz, ai limiti del rumore bianco e dell’incomunicabilità, i ritmi di Boris Blank, l’intelligent-techno degli svizzeri Thomas Federspiel e Fabian Stuebi nei panni di Intricate, autentica sorpresa, quella più elaborata a cui ci hanno abituato fuoriclasse del calibro di Monolake, ancora Gunter Muller e Tomas Korber con un digital processing dinamico e cliccato e per finire addirittura la lounge di Table. Gli episodi restanti, pur se con qualcosa sotto tono, mantengono comunque un buon livello di suggestività sonora. Tutte le altre informazioni, ulteriori approfondimenti concernenti l’opera e anche qualcosa in più, le trovate qui: http://www.pro-helvetia.ch/med/it/2003/031204_it.html e qui: http://www.gallerie-ph.ch/it/ . Per questo stupendo cofanetto invece conviene affrettarsi dal proprio spacciatore musicale di fiducia o nel caso non riusciate proprio a reperirlo, ordinarlo qui: http://www.microsuoni.com/labels/domizil.html
Voto: 10
Link correlati:Pro Helvetia