(Matador 2004)
E’ proprio azzeccato il titolo della seconda uscita di questo gruppo californiano che vede tra le sue fila Scott Kannberg (ex-Pavement). Il “Monsone” sta proprio a simboleggiare (come da copertina) il cambiamento di stagione della band, verso sonorità altre rispetto al precedente All This Sound Gas(2001), pieno di reminescenze alla Stephen Malkmus & co.
L’obiettivo dei PSOI si è decisivamente spostato in direzione alt.country e molti sono gli episodi che lo possono testimoniare: Walk of a gurl potrebbe ben figurare tra i pezzi di Vivadixiesubmarinetransmissionplot degli Sparklehorse, mentre
So many ways non ha nulla da nascondere a band come Okkervil River o Lullabye for the Working Class. Ballate elettroacustiche ma anche un capitolo a parte per Her Estuary Twang che spazia in zone parecchio frequentate dai Beulah;
line it up e get your crayons out! sono le citazioni dovute all’ex gruppo di Kannberg, inevitabili quando si hanno sulle spalle i dischi dei Pavement.
In definitiva possiamo trarre un bilancio positivo per quest’ultima fatica dei PSOI, niente di sorprendentemente nuovo sul fronte “occidentale” (e dei suoni!!!) ma ritmi sinceri ben mischiati a polvere e deserto.
Voto: 8
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