Le Poesie
Di Cristina Contilli
REMO PAGNANELLI, LE POESIE, ANCONA, IL LAVORO EDITORIALE, 2000
Il 29 giugno la rassegna estiva di poesia del Comune di Macerata, organizzata da Filippo Davoli, si aprirà con una serata in cui Arnoldo Foà leggerà le poesie di Remo Pagnanelli. L’edizione completa delle poesie di Pagnanelli è stata pubblicata nel 2000 a cura di Daniela Marcheschi dalla casa editrice Il Lavoro Editoriale di Ancona.
Nato a Macerata nel 1955, Pagnanelli si suicida nel 1987. Fondatore assieme all’amico Guido Garufi della rivista Verso si occupa come critico letterario di Vittorio Sereni, di Franco Fortini e di Giampiero Neri.
Un senso di leggerezza, ma anche di dissoluzione e di inquietudine appare da questi versi di Pagnanelli (tratti dalla raccolta “Dopo”) che assomigliano ad un congedo malinconico e dignitoso:
Si sa bene che nella vita e anche dopo
tutte le cose finiscono, quindi perché
tu dovevi fare eccezione – io lo speravo
per la Storia e per l’apprendistato
che era stato lungo e faticoso
(non potei mai accomodarmi
al pensiero di agonie celestiali,
ciprie leggere e sagome che filtrano
dalle tempeste di neve…)
Nella sua introduzione Daniela Marcheschi scrive “Tutti i versi più belli di Remo Pagnanelli non sono altro che un coinvolgente, continuo dialogo con un presente, guardato con gli occhi remoti e pacatamente dolenti di chi è già passato oltre, di chi ha lasciato tutto dietro di sé, di chi sa di essere già davvero morto e sepolto, perché la storia lo ha sconfitto.”
Questo senso di non appartenenza al tempo presente si trasforma spesso in una consapevolezza ironica e dissacrante come in questi versi (tratti dalla raccolta “Preparativi per la villeggiatura”):
Amore, non scansarmi almeno nel finale,
parlotta, chiacchiera, vedi ch’è in vista il mare,
(ma se il finale è tutta una menzogna!).
Soffia, con soffi che sai, dai giardini frondosi,
l’eleganza sconcia dell’elegia, la sua melanconia,
almeno nomina il mio nome, prima che arricchisca
le spoglie già notevoli del tuo magazzino.