(BloodyTearsCollective 2002)
“Tanto non mi sfuggirai, ti ucciderò lo stesso una volta o l’altra..”, ricordate la terrorizzante telefonatina di “Profondo Rosso”? E’ con questa che si apre questo cd splittato da tre gruppi (quattro brani ciascuno): Cain (Milano), Comin’ Correct (New York) e Onfall (Napoli) e prodotto dall’attiva distro/label di Novara BloodyTearsCollective. La suddetta telefonata è l’azzeccatissimo preludio all’assalto hc metalloso e dinamico dei Cain, un gruppo la cui scoperta mi ha ridato il sorriso. Batteria impazzita, riffs potentissimi, strutture originali, dinamiche agili e complesse (vengono in mente i Nostromo), testi a modo, una voce a tratti alta tipo Most Precious Blood, spesso infernale growling su atmosfere Arkangiolesche, insomma in una parola: grandi. Seguono i ‘mmerecani Comin’ Correct di Rick Ta Life quindi sapete cosa aspettarvi: “ardecore” stradaiolo, incazzato, voce a la Agnostic Front, testi pregni di retorica hc (la scena, i concerti, il pensiero positivo), ritornelli ripetuti sino all’esasperazione (è il caso di Today We Live). Personalmente non so se sopporterei per tutto un album ma qua, nello spazio di quattro brani, funzionano perfettamente. Chiudono i Sick Of It All partenopei: gli Onfall (anche se prendono molto pure da Earth Crisis e Hatebreed). I cinque ci sanno fare (visti di recente sul palco a Perugina…una potenza indicibile), il loro hc è abbastanza politicizzato, se la prendono con: Silvio (bello il testo di Politically Corrupt), col sistema (Bone Machine), con lo Stato (in Suggità è emozionante la parte cantata in napulitano), l’unico testo “disimpegnato” è dedicato al mitico “Toro del Bronx”: Jake La Motta.
Album come questi dovrebbero uscirne di più.
Attenzione prego alle prossime uscite di Cain e Onfall.
Voto: 8
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