(Opax Records 2004)
I nostri My Cat Is An Alien inaugurano per la loro Opax Records questa serie di
split lps che vedranno in futuro la partecipazione di nomi del calibro di Jackie
-O Motherfucker, Thuja, Double Leopards, Christina Carter;
Christian Marclay e molti altri ancora.
Le realizzazioni in questione saranno tutte in edizioni limitate di 100 copie
con confezioni speciali arricchite dalle opere originali di Roberto Opalio
(uno dei due gatti per chi non lo sapesse).
Inaugurazione del progetto affidata quindi alle sapienti mani del signor Thuston
Moore che idealmente dovrebbe essere il perfetto punto di partenza per un’opera
del genere, diciamolo subito però senza tanti giri di parole. Moore stecca
e di brutto questi venti minuti.
Pianismi scombinati ed ottusi che forse vorrebbero tanto fare Cage, un’atmosfera
generale che in alcune parti rimanda agli intermezzi sinistri contenuti in “Sister”
ed “Evol” ma assolutamente privi di direzione e di qualsiasi tensione,
sfilacciate scansioni ritmiche in odor di Ciccone Youth ed un finalino
con chitarrina strapazzata ad arte e piano liquido vagamente malinconico; segue
rumore di fondo amplificato e poi più nulla. Grazie a Dio verrebbe da dire.
Sconsolati da tanta pochezza ci rivolgiamo ai My Cat per risollevare le sorti
di un dischetto che se avesse contenuto soltanto questi venti minuti iniziali
ci avrebbe fatto mugolare notevolmente dal dolore per i soldi spesi in maniera
tanto incosciente.
Venti minuti e trentasei secondi di fluttuanti nebbioline lisergiche che penetrano
a fondo nella mente lasciando emergere di tanto in tanto un accordo impalpabile
sepolto sotto il denso strato elettrostatico che le due chitarre generano, si
ha la sensazione netta di esser al cospetto di un gruppo che vertiginosamente
sta attuando un processo di definizione del proprio suono che sicuramente li porterà
a togliersi diverse soddisfazioni come la stampa da parte dell’americana Eclipse
del loro ultimo abum ci conferma. Stratificazioni sonore che rimandano ad una
brumosa sacralità percepita in passato dai primi Main ed ancora
prima nell’opera dei Popol Vuh ma passata al setaccio di moderne esperienze
riconducibili al percorso attuale svolto dai Pelt, da Six Organs Of
Admittance; dai Vibracathedral Orchestra. In poche parole dall’attuale
vertice di certo psycho folk moderno dei quali fra breve i My Cat andranno
a far sicuramente parte.
Peccato soltanto per il brano del comico ex sonico iniziale.
Voto: 6
Link correlati:www.mycatisanalien.com