(Soulcraft Records/Vacation House 2003)
Ormai l’abbiamo capito tutti che il genere che si prepara ad andare di moda (se non lo è già, ma non saprei pronunciarmi) è un certo tipo di crossover postcorizzato con tutte le amabili sfumature che uno può aspettarsi: voce in growl, voce pulita, riff pesanti e via col tango.
Vi vengono in mente per caso nomi tipo Linkin Pork, Kurn? Eh purtroppo anche a me, e indubbiamente gli Overself non riescono, anzi direi non vogliono, a scappare da questa soffocante rete. Ma per fortuna sono stati abbastanza intelligenti da non copiare di pari passo i ‘maestri’, e metterci quel tanto che basta di impegno da convincere.
Cioè intendiamoci, non stiamo parlando di nulla di nuovo, ma semplicemente di un ep onesto (termine che spazia di significato da ‘decente’ a ‘simpatico escremento’) che propone cinque pezzi ascoltabili. I cinque ragazzi però non peccano di presunzione, visto che una base tecnica è sicuramente riconoscibile; su tutti i riff di chitarra davvero portentosi, tenuti su da una produzione potente e davvero azzeccata.
Il resto purtroppo è ‘zuppa del giorno’, con i soliti pezzi lenti infilati qui e lì e alternanza tra growl e normale (irritante soprattutto in Flow Outside) che non mi ha convinto più di tanto; i testi pure non sono nulla di eccezionale.
Comunque per un album d’esordio, direi che siamo già a buon punto, magari varrà la pena aspettare i nuovi pezzi a cui stanno lavorando i ragazzi prima di tornare a suonare dal vivo a settembre.
Voto: 6
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