Caruccia ‘sta band capitolina di grindcore, che esordisce con questo album dopo un demo autoprodotto e qualche apparizione su split e compilation.
Ci possiamo dunque aspettare un bel canonico sound con batteria tipo UZI, voce growl più voce pulita (ma di due cantanti diversi), chitarra che riffa in modo molto semplice e il solito basso neutro. Indubbiamente i ragazzi ci sanno fare, e anche se la produzione tende più alla cristallinità del suono piuttosto che alla ‘spaccamo tutto’, la potenza dell’attacco dei cinque è innegabile. Peccato che non si faccia un uso maggiore dei cambi di tempo, perché quei due/tre mid-tempo che ho trovato non erano per niente male, se non altro ne giovavano in varietà.
Troveremo dunque sedici pezzi infilati in 20 minuti scarsi, più ghost track da 7 minuti, con durate che spaziano dal minuto e mezzo fino ai cinque secondi (U, U2). E ovviamente immancabili sono i sample da vari filmetti horror, tipo Dal Tramonto All’Alba, che a me fanno sempre specie in un album che non sia di robaccia tipo Mortician.
Ecco ora che ho detto questo, il problema sta proprio qui: mentre il duo americano di grindcore puro è sempre difficile da prendere sul serio, i Malkavian vorrebbero farsi ascoltare per bene ma al momento non hanno tutti i numeri necessari per risultare più della solita band grindcore che piacerà probabilmente ai fans del genere e a nessun’altro. Peccato sì, perché con qualche numero tecnico in più, maggiore varietà e meno aderenza ai canoni del genere si poteva avere una bella chicca.
Vabbè, alla prossima.
Voto: 6
Link correlati:Homepage band