(Ass. Musica Acrobatica/ Comune di Montecosaro 2004)
Il festival per artisti emergenti “Kosarock” si svolge annualmente a luglio nella cittadina di Montecosaro (MC): gruppi di eterogenea estrazione musicale e provenienza geografica hanno la possibilità di esibirsi dal vivo e di partecipare con una traccia alla compilazione che rappresenta – con qualche comprensibile discrepanza, vista la difficoltà di catturare con realismo la vera essenza di un complesso esordiente, magari soggetto a mutazioni della sua estetica sonora o solo penalizzato da registrazioni meno fortunate – lo stato dell’arte della manifestazione.
In questo CD che documenta i sedici preventivati protagonisti dell’edizione 2004 si possono comunque trovare delle indicazioni per farsi più di un’idea sul tipo di musica che alberga sul palco del borgo marchigiano; soprattutto si deve riconoscere che gli organizzatori/selezionatori hanno fatto un eccellente lavoro di cernita, scegliendo artisti di oggettiva buona qualità complessiva che operano bene in differenti ambiti stilistici. Certamente alcuni gruppi lavorano su coordinate già conosciute: i varesini Biancaneon evocano i fantasmi dei Subsonica con In Inverno, i notevoli Anversa di Pordenone induriscono un poco le atmosfere della friulana Elisa in So Sorry, il rock epico e magniloquente permea Sussurro Di Luce dei beneventani Metem. Ad un efficace ska/core si riferisce One Inside Two degli ascolani The Tealt (pezzo dall’ottimo impatto), mentre alcuni elucubrano ancora sulle ipotesi del rock italiano degli anni Novanta – lo sprazzo Massimo Volume dei napoletani Il vortice in Qualcosa che rimane, La Manifestazione dei padovani Disfunzione e Fino All’Estasi dei loro concittadini Riaffiora invece più debitrici a Marlene Kuntz e soprattutto Verdena – e, dobbiamo dirlo, ne escono meglio degli ultimamente affaticati “maestri”.
I suoni più pesanti – ricordate il “grunge” ed il “crossover” ? – sono rappresentati dai maceratesi Loudlilith e New City, con Liar Life e Misto Mastro; legati ad un mondo più dissonante e primitivo sono i The Gass Club di Ascoli Piceno, che in Tormenti sfrangiano il rock italiano con l’aiuto di un’elettronica povera e nervosa.
Poi ci sono gli “irregolari”: per iniziare il combo vincitore del concorso legato a “Kosarock” – gli organizzatori ci tengono a ribadire di considerarlo “pura formalità”, però… – ovvero i velenosi Nevroshockingiochi, gruppo della provincia maceratese che in Mani burattine unisce umori “dark” a spirali chitarristiche spesse ed inquietanti, poi i ravennati Nocturlab di Joseph, raffinato gioco etnico condotto da una cantante “alla Teresa De Sio” (e paradossalmente sembrano più partenopei loro degli autentici napoletani partecipanti…). Oppure i romani Rein, che se escono con la spiazzante Pazzi in Normandia, tra cantautorato “libero” di un Claudio Lolli ed il fango dei festival americani anni Settanta (un po’ alla Neil Young With Crazy Horse, con quelle chitarre “classiche” sempre sul punto di stonare); od infine i bellunesi Planet Brain, uno dei pochissimi gruppi italiani che hanno fatto tesoro della lezione dei Primal Scream di ‘Screamadelica’, qui ben imparata in versione psichedelica (As I Woke Up). La psichedelia non manca anche nella My Seahorse dei napoletani Blessed Child Opera, seppure al modo di Jeff Buckley; mentre i Damien di Pesaro fanno risuonare la loro ballata Emoticons di robusti fragori chitarristici.
Per contattare quelli di “Kosarock”: info@kosarock.it oppure redazione@kosarock.it
Voto: 7
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