(Autoproduzione 2004)
Non convincono in pieno i 5 nuovi brani dei Lebowski, gruppo della Vallesina (AN) dalle sonorità di chiara matrice grunge: i riferimenti più evidenti sono Marlene Kuntz in primis, e Afterhours, dei quali non riescono però a raggiungere i picchi emotivi, per diversi motivi: una voce che non sempre convince e morde quando dovrebbe, specie nei toni alti, ma che si trova più a suo agio nei momenti rilassati (dove l’intero gruppo sembra dare il meglio, e dovrebbe concentrare di più i propri sforzi); testi che qua e là andrebbero sviluppati meglio e con maggiore personalità (da lodare comunque la scelta di cantare in italiano); una registrazione un pò … arida.
Interessanti alcuni stop e go, anche se a volte prevedibili, e intrecci di chitarra e basso, specie in Ls4 e Come In Delirius (quest’ultimo secondo me l’episodio migliore, specie nell’intro).
Un 6 di fiducia per un gruppo che, se riesce a trovare una via più personale, può crescere… abbastanza.
PS. Visitate il loro sito, dal quale è possibile scaricare il loro primo album “Chiaroscuro Scenario” (del 2002), e dove potete trovare info varie e contatti.
Voto: 6
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