(Edwood Records 2004)
Catania, terra di Uzeda e Bellini (ma anche della poco indie Carmen Consoli), dà i natali a questa band nata nel 1997 e solo di recente arrivata a produrre questo primo lavoro, ‘The Red EP’ appunto.
La musica suonata da questi tre ragazzi (Alessandro Munzone, Giuseppe Schillaci, Luca Siracusa) sembra provenire da un fiordo norvegese piuttosto che dalla Sicilia: suono scarno scandito da ipnotici intrecci di chitarre che nell’iniziale Different Shapes Of Scandinavian Landscape si mischiano ad un glockenspiel dai tratti orientali, richiamando alla mente motivi nati in Mongolia, solitudine che solo una terra arida può comunicare.
Diane And The Shell dipinge tele sonore di struggente cupezza e mestizia senza mai tediare chi le guarda. Ipocondria dentro un viaggio intimo in terre gelide, cristallizzate, dove può capitare di rimanere in panne con l’auto e mancano Two Miles To Next Fuel Station mentre intorno penetra poca luce; il tempo scandito da eterni momenti di stasi scossi da repentini scioglimenti di ghiacciai come nel pezzo che porta in nome del gruppo.
A buon ragione possiamo parlare di post rock, senza dubbio di buona fattura che promette di regalarci interessanti evoluzioni.
Voto: 8
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