(Autoprodotto 2004)
Esordio autoprodotto su full lenght dei Behind The Scenes di Jesi (AN): nove pezzi dai toni chiaramente rock caratterizzati da marcate venature grind / grunge / post-grunge; melodie che incedono, mai banalmente, su binari squisitamente dispari, ricche di cambi e stop improvvisi, a volte suonando elettroniche anche senza esserlo (le potenti Disease e Sick Masterslave), altre puntando verso continenti e tempi lontani, come in Carmen Candelabri e Enchantres’ Face.
Momenti fiabeschi e onirici si alternano con frequenza a stacchi dai ritmi più nervosi e serrati, ma nel complesso si regge una sorta di equilibrio, nel quale c’è spazio anche per la poesia e la recitazione (A Curious e sempre Carmen Candelabri) e per l’elettronica pura: bellissimi il break di M.me Cadeau, in cui si inserisce una base techno / house ricoperta da schitarrate acide e lisergiche, molto The Music, e il finale di Carmen Candelabri, ancora lei, con una tempesta ritmica che ricorda da vicino dea Bjork e certi remix di sua maestà Autechre.
Tra le influenze sparse nel disco, vengono a galla Tool, Pearl Jam e Archive (Enchantress’ Face è parente non troppo lontana di Again); forse una registrazione un pò troppo patinata in certi casi, la voce che è capace di passare da picchi di perfezione (Last Time In The Garden, splendido il duetto col piano) a scricchiolii evitabili, rifiniture a volte eccessive e ridondanti (certi interventi delle tastiere un pò troppo pomposi e barocchi…) – questi secondo me gli unici nei di una prova che, come inizio, è più che discreta: un gruppo dalla elevata caratura tecnica, con influenze chiare e proprie di altre band locali, ma che non puzza di già sentito, poichè riesce a mescolare gli ingredienti più sparati generando un prodotto nuovo, originale e ben digeribile.
Da tenere d’occhio, chissà che prima o poi non escano da dietro le quinte…
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Voto: 7
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