17/18/19 settembre Murazzi Torino
Anche quest’anno *Radio 2000 Blackout 105.250fm*, l’unica radio libera
dell’etere torinese che dal 1992 si autogestisce e autofinanzia, apre la
stagione autunnale con tre giorni di festa in cui ci saranno eventi
musicali di carattere eterogeneo a partire dall’ hardcore, passando per
la dancehall e finendo con la sperimentazione e il post rock.
Gli eventi si svolgeranno tutti nei locali della *Lega dei Furiosi* in
riva al Po ai murazzi e inizieranno alle *ore 23.00*. Ecco il programma:
/GIOVEDI’ 16 SETTEMBRE 2004 ore 23.00/
Da Torino:* ARSENICO feat. CHURCH OF VIOLENCE (C.O.V.)*
Dal 1996 gli Arsenico rappresentano una delle formazioni più longeve
della Torino Hardcore.
Poetici, emozionali e dotati di una tecnica di buona qualità, la loro
musica è influenzata da un gruppo che nei primi anni 90 vale come punto
di riferimento nella scena torinese: i C.O.V.. Nasce tra loro un
rapporto di amicizia e di collaborazione che sfocia su disco e dal vivo.
Da allora gli Arsenico cominciano a esibirsi fuori dai confini
cittadini. Ultima loro fatica discografica è /Forti di incomprensioni
stabili/, album in cui compare Max Bellarosa, ex chitarrista dei C.O.V..
Dalla consapevolezza delle radici comuni nasce l’idea di fondere queste
due facce dell’hardcore torinese. Una simbiosi di vecchio e nuovo, di
voci e chitarre che hanno fatto la storia musicale della città.
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*TEAR ME DOWN* (Roma hardcore presentazione dell’ultimo disco “la
rivolta non si arresta”)
Attivi dal 1995 nella scena dell’ hardcore old school italico hanno già
inciso due sette pollici (“morire” 1997 e “III” 2001), un cd “Vincere!”
(coprodotto da Applequince, Born Again e Rebound Action) e preso parte a
parecchie compilation benefit.
Più che un gruppo musicale i Tear Me Down sono un collettivo.
Caratterizzati quindi da velocità nella musica e testi diretti, e mai
troppo introspettivi, che toccano i temi della rivolta contro il
capitalismo e le carceri; tornano a Torino per presentare il nuovo cd,
coprodotto con Hellnation e El Paso, “la rivolta non si arresta”.
/VENERDI’ 17 SETTEMBRE 2004 ore 23.00/
*ONE LOVE HI-POWA* (Roma)
One Love Hi-Powa è il primo sound system reggae nato in Italia.
Nel 1992 hanno prodotto un demotape che ha venduto più di 5,000 copie e
ha aiutato a diffondere il loro nome. Si sono esibiti nella loro prima
dancehall nel dicembre del 1993 che li ha portati ad esibirsi in
tutta Italia, Germania, Austria, l’Inghilterra, l’Olanda e Svizzera fino
a Kingston, Giamaica.
In questa serata saranno supportati da:
*TARANTOLA SOUND* (Torino)
/SABATO 18 SETTEMBRE 2004 ore 23.00/
*MIRSIE* (Bra noise)
Nati nel 1996 a Bra, piccolo comune alle porte di Torino, i Mirsie sanno
fondere il calore del blues più stravolto e dell’indie rock più genuino
all’interno di canzoni che vanno dritte allo stomaco ed al cervello. Il
sound non convenzionale e l’impostazione “spenceriana” – che prevede una
line up composta da voce (Lu) e due chitarre (Pie Love e Ponch) –
costituiscono inizialmente un grosso ostacolo nel reperire un batterista
affidabile; solamente dopo un’interminabile ricerca la band acquista una
concreta stabilità grazie all’ingresso in formazione di Ciuski, turnista
già al servizio di Mau Mau, Ustmamò e Sushi. I frutti di anni di
costante ricerca musicale vengono così finalmente racchiusi all’interno
di “Aliens in a Bra”, disco di debutto uscito nel 2001 per
Freakshow/White’n’Black e registrato presso i Red House Recording
Studios di David Lenci (Gang, Linea 77, One Dimensional Man, Uzeda,
Three Second Kiss). L’album è caratterizzato da una produzione ruvida e
spartana che esalta ancora di più l’indole garage e lo-fi della band.
Un’indole che non manca di colpire nel segno la stampa specializzata.
Ma, a sorpresa, non è solo l’Italia ad apprezzare il sound di “Aliens in
a Bra”. Il disco infatti viene distribuito pochi mesi dopo anche in
Europa e le ottime recensioni comparse su Kerrang! e Rocksound UK
testimoniano la vocazione internazionale della band che, non a caso, nel
corso del 2002 si è ritroverà a suonare più volte oltre i confini
nazionali. Nel Novembre dello stesso anno Ciuski viene sostituito da
Paolo, batterista proveniente dagli Arturo, band di culto all’interno
della scena punk hardcore torinese. L’ingresso di un quarto effettivo
elemento non fa che aumentare la coesione di un suono che ora tende a
razionalizzare la fisicità degli esordi per dare maggior spazio
all’armonia. Il risultato di questa ulteriore personalizzazione è palese
all’interno di “El Santo”, secondo capitolo musicale registrato come il
suo predecessore presso i Red House Recording Studio e pubblicato nel
Febbraio 2004 da Voludo/Audioglobe. Già ad un primo ascolto è infatti
chiara la nuova strada intrapresa, che porta i Mirsie a lasciare maggior
spazio alle armonie e ad uno spirito irriverente che si manifesta senza
pudore nella filastrocca rock di “Boots (The Original Way)” o
nell’andamento sghembo di scuola Standells che caratterizza un brano
come “Happy Ending Love”.
*DEMODE’* (Roma freejazzcore)
I Demodè sono un trio romano attivo dal 1998. Con alle spalle due cd-r
(“secrezioni”, 2001 e “bop-core”, 2002), nel 2003 approdano su cd
stampato in mille copie (“L’invasione degli overhead” coprodotto da
Mastello Recortz, El Paso e Escape >From Today).
Portatori dello spirito Jazzcore e di un’ attitudine musicale che
strizza l’occhio alle sonorità più “free”, possono essere considerati
una via di mezzo tra i Sabot, i Victim’ s Family e i No Means No.
La loro tecnica li ha portati, quindi, a condividere il palco con gli
stessi Sabot, con i Ruins e i Melt Banana in Italia e in Europa.
Ideatori, infine, del progetto Jazzcore Inc. (“cartello” che racchiude
diverse collaborazioni tra Demodè, Zu e Testadeporcu) e che si
concretizza, ormai da due anni, nel festival itinerante di jazzcore che
ha toccato Torino per ben due volte.
*ONE DIMENSIONAL MAN* (Venezia indie noise)
Chi ha detto che dall’Italia, come da molti altri paesi europei e non
solo, non possa arrivare una proposta convincente per il mercato del
rock indipendente internazionale?
Ad esempio, un gruppo di sicuro valore come questi non più ragazzini
provenienti dal nord est del paese, quel fazzoletto di territorio ricco,
opulento e sprecone, dove si ha il minor tasso di scolarizzazione
d’Italia, ed il più alto numero di incidenti stradali mortali. Questo
pezzo di terra, che malgrado le sue tante bellezze è ormai arido e
invivibile, il cui motore economico è la piccola impresa e dove i
ragazzi lasciano la scuola per lavorare a 14 anni e a 18 comprarsi la
macchina più figa, forse non a caso ha partorito negli ultimi anni molti
dei gruppi più interessanti della scena indipendente italiana. One
Dimensional Man sono sicuramente fra questi.
Incazzatissimi, il loro suono dal vivo, ruvido e privo di compromessi,
lo spettacolo ironicamente teatrale, dal piglio sarcasticamente
“politico” dei “comizi” fra una canzone e l’altra, alle nudità esibite
narcisisticamente, al sudore copioso e agli sputi di rabbia che la band
mette in mostra con mal celata spudoratezza, hanno fatto dire ad alcuni
che One Dimensional Man sono la migliore “live band” d’ Italia…
Ma One Dimensional Man non è che un onesto power rock trio, proveniente
da Venezia, con all’attivo tre album, una lunga serie di partecipazioni
discografiche in diverse compilazioni, qualche centinaio di concerti
nella penisola , alcune apparizioni all’estero ed un quarto album uscito
nel Giugno 2004 (“Take me away”).
A seguire
Danze con: *DJ TURIMEGAZEPPA* (Torino)
*16-17-18 SETTEMBRE 2004*
*BLACKOUT FEST parte II*
LEGA DEI FURIOSI
Murazzi Torino
*Benefit RADIO 2000 BLACKOUT 105.250 fm / **www.ecn.org/blackout*
<http://www.ecn.org/blackout>* *