Nuova Distribuzione e Nuove Uscite.
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*** FELMAY JOURNAL*** SETTEMBRE 2004
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Carissimi lettori,
Nuovi titoli per la nostra etichetta Dunya Records dedicata alla
World Music.
Sette anni dopo Italia 02 abbiamo preparato una nuova antologia, Atlante di
Musica Tradizionale – Italia 03, che presenta un vasto campionario della
musica tradizionale Italiana del nostro catalogo e delle etichette di cui
curiamo la distribuzione, 19 artisti che aiuteranno a scoprire la vitalità
della World Music in Italia.
Tornato, anche loro a distanza di molti anni I TENORES DI BITTI tornano con
un nuovo CD che conferma la loro bravura e celebra i trent’anni della loro
carriera.
Due nuovi titoli di musica dell’India del Nord, a conferma della vitalità di
quel mondo musicale, Shahid PARVEZ, forse il più grande sitarista oggi in
attività alle prese con Raga Darbari e Hariprasad CHAURASIA in duo con Dr N
RAMNI, i due grandi maestri del flauto indiano nel Nord e Sud dell’india.
Chiude la serie di nuove pubblicazioni un CD del gruppo di Zanzibar IMANI
NGOMA TROUPE che ci introducono alla musica nera dell’Isola delle Spezie.
Per nostra l’etichetta Newtone Records esce la nuova produzione di Simone
GUIDUCCI alla guida del suo Gramelot Ensemble ampliato ed arricchito a
comprendere due star della musica americana come Ralph Alessi e Don Byron.
Vi ricordiamo la pubblicazione di due novità di etichette da noi
distribuite: Chorè! del gruppo calabrese NISTANIMÉRA (Alfa Music) e AAVV –
Tribù Italiche Calabria (Edizioni EDT).
ATTENZIONE
Dal 1 settembre, 2004 siamo distribuiti in Italia da EGEA DISTRIBUTION
(info@egeadistribution.it)
Se desiderate ulteriori informazioni contattateci liberamente.
Saluti
Renzo Pognant
(info@felmay.it)
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* TENORES DI BITTI
Caminos da pache
Dunya Records
A distanza di quasi vent’anni da Ammentos (1986, Felmay), cui ha fatto
seguito Intonos, (Felmay), e un disco per la Real World), i TENORES DI BITTI
sono tornati in sala di registrazione non soltanto per celebrare i loro
trent’anni di onoratissima attività, ma soprattutto per riaffermare le
potenzialità di un’arte che sa trovare al suo interno le capacità per
mantenersi viva e contemporaneamente rinnovarsi. Caminos de pache (sentieri
di pace), con i suoi testi volti a rispecchiare la speranza nel presente e
nel futuro, dimostra infatti di non essere soltanto ancorato a una
tradizione millenaria, benché gloriosissima, ma anche in grado di proporre
l’attualità in musica.
Un altro importante spunto di interesse che traspare da Caminos de pache è
dato dalla presenza in un paio di brani di due strumentisti di assoluto
valore, quali sono Luigi Lai e Totore Chessa, rispettivamente virtuosi di
launeddas e di organetto. È da notare come si tratti della prima volta che i
TENORES, su disco, decidono di far interagire le loro inconfondibili voci
con sonorità strumentali. Questa scelta, lungi dal rappresentare una rottura
della tradizione o un deterioramento di una supposta purezza vocale,
permette al contrario di ottenere un efficace effetto di novità e di
“spaesamento”, pur all’interno di un quadro generale di assoluto rispetto
della tradizione. Caminos de pache, nel riconfermare il quartetto sardo ai
suoi massimi livelli non mancherà di suscitare ammirazione e sorpresa in
quanti sinora non avevano ancora avuto la fortuna di ascoltare le loro
magiche interpretazioni.
* VVAA
Root Music Atlas – Italia 3
Dunya Records
Una nuova istantanea per fotografare l’ampio orizzonte in cui si muove la
musica di tradizione in Italia è quanto mai necessaria in un’epoca di
continui e incessanti mutamenti interni e sempre più forti condizionamenti
esterni. A sette anni dal precedente volume 2 ecco dunque il terzo capitolo
del nostro Atlante, doveroso omaggio ai tanti artisti e gruppi che nel
nostro paese conducono una strenua e fondamentale battaglia per il
mantenimento, lo sviluppo e la promozione della musica di qualità legata al
patrimonio etnico italiano, troppo sovente non riconosciuta come tale dai
media e dal mercato discografico e relegata al ruolo di semplice espressione
artistica minoritaria e di “nicchia”.
Spaziando attraverso gran parte delle aree geografiche italiane, l’antologia
offre all’ascoltatore la possibilità di apprezzare la multiformità degli
stili proposti nella nostra selezione, di trovare i punti di contatto e le
divergenze tra i medesimi, nonché di giungere alla creazione di un percorso
di fruizione personalizzato che potrà essere approfondito in seguito se si
vorrà tenere conto delle indicazioni discografiche accluse al disco.
* SHAHID PARVEZ
Raga Darbari
Dunya Records
Parvez appartiene a un nobile lignaggio di musicisti, ma a questa fortuna ha
accompagnato sin dalla più tenera età doti artistiche non comuni, sviluppate
a partire dai tre anni con lezioni di canto. Perché il talento naturale non
sarebbe probabilmente bastato a Parvez per raggiungere quella posizione di
indiscusso prestigio che ha saputo conquistare nel pantheon dei sitaristi
del suo paese se egli non lo avesse accompagnato con una rigida disciplina e
una pratica faticosa e incessante dello strumento.
Etawah, la prestigiosa scuola (gharana) a cui appartiene Parvez, risale
all’inizio dell’Ottocento e ha annoverato tra i suoi esponenti Ustad Inayat
Khan e soprattutto Vilayat Khan, probabilmente il più grande sitarista del
secondo Novecento, purtroppo scomparso quest’anno.
I due raga ospitati nella presente emissione ne sono un esempio pertinente.
In particolare l’esecuzione dell’affascinante raga Darbari (“della corte
reale”), un celebre raga della notte, permette di apprezzare la magnificenza
del suono di Parvez. Accompagnato da Shri Anindo Chatterjee alle tabla, che
punteggia e sostiene con bravura l’evolversi della sua performance, Parvez
appare assoluto dominatore della materia musicale, che riesce a piegare a
suo piacimento sia sul versante lirico sia su quello ritmico.
* HARIPRASAD CHAURASIA & DR N RAMANI
Together
Dunya Records
“Jugalbandi”, così in India viene definito un duetto tra eminenti
interpreti. Ma nello specifico, in Together si va molto oltre il semplice
incontro tra artisti, pur se i protagonisti sono entrambi grandi
personalità. Perché a confrontarsi sono stavolta due “filosofie”, due modi
differenti di intendere la musica, quella Hindustani (India del Nord) e
quella Carnatica (India del Sud). A rappresentare le due realtà musicali
sono rispettivamente Hariprasad Chaurasia e Dr N Ramani, colti in una
performance live registrata nel 1995 a Chennai, e universalmente considerati
i migliori suonatori del loro strumento: il bansuri (o venu), termine con
cui si indicano vari modelli di flauto traverso in bambù, strumento sacro a
Krishna.
* IMANI NGOMA TROUPE
Bape
Dunya Records
Vi ricordiamo le nostre ultime produzioni
La Tanzania è una nazione dalla multiforme cultura musicale che nel tempo,
accanto alle numerose influenze “leggere” provenienti da varie parti del
mondo (dalla musica cubana di impronta jazzistica negli anni Quaranta sino
all’hip hop e al rap dei nostri giorni) ha saputo mantenere con intatto
vigore molte delle proprie tradizioni. Se ne può trovare una conferma e una
ricca testimonianza nella prospiciente isola di Zanzibar, luogo da cui
proviene la Imani Ngoma Troupe, formazione di sei elementi che nelle cinque
registrazioni da loro proposte in Bape hanno modo di offrici un’idea di
quanto rigoglioso debba essere il loro patrimonio musicale.
In quest’area geografica la forma musicale più conosciuta è senza dubbio il
taarab, in origine destinata ad accompagnare i matrimoni della popolazione
swahili, caratterizzata dalla commistione di elementi africani, arabi e
indiani. La Imani Ngoma Troupe non si limita però a proporre tale genere, e
va a pescare anche nel repertorio delle numerose altre etnie che popolano
Zanzibar. Si tratta di musiche utilizzate per vari tipi di danze rituali per
le quali vengono impiegati strumenti quali i tamburi ngoma, lo zumari
(clarinetto di legno), il sanduku (rudimentale contrabbasso) e varie altre
percussioni. Di grande forza e bellezza sono anche gli inserti vocali, in
particolare femminili, che danno corpo a liriche dedicate tanto ai
principali problemi della società contemporanea quanto ai sempiterni
sentimenti individuali.
Nell’occasione confermo che la promozione dei nostri titoli continuerà ad
essere effettuata direttamente da noi. Per qualsiasi materiale potete quindi
continuare a fare riferimento a
Renzo Pognant
Felmay srl
Corso Moncalieri, 31
10133 Torino
tel & fax 011 – 66 14 306
info@felmay.it
Saluti,
Renzo Pognant
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Aggiunta dell’ultima mail:
* SIMONE GUIDUCCI GRAMELOT ENSEMBLE
Dancin’ Roots
NewTone Records
In considerazione della qualità e dell’accuratezza con cui Simone Guiducci
mette a punto le sue produzioni, ogni nuova opera del chitarrista non può
che contenere spunti fortemente originali e degni di interesse, come è
felicemente testimoniato dal nuovo lavoro intitolato Dancin’ Roots.
E in questa occasione è proprio la danza a essere assunta quale fonte
ispirativa da Guiducci, come di consueto brillante nell’imbastire dieci
brani ricolmi di pregevoli melodie e sottesi da uno spiccato senso ritmico,
grazie anche alle cure dell’insostituibile e fidato Gramelot Ensemble. Le
suggestioni offerte dalla danza funzionano qui come una macchina del tempo,
e vengono sfruttate quali elementi in grado di raccordare l’antico e il
moderno. La danza racconta storie, suscita memorie, invita a riscoprire le
proprie radici per ripartire più liberi di prima.
L’interesse di Guiducci per il materiale musicale di ambito tradizionale non
viene meno neppure stavolta, ma nell’insieme si tratta di una creativa
evocazione e non certo di una semplice e pedissequa riproposizione; e le
trame di ogni traccia vengono arricchite come non mai appena si transita
dall’idea di partenza alle improvvisazioni.
La musica di Simone Guiducci, con la forte carica umana e passionale che si
porta dentro, è riuscita anche in occasione di Dancin’ Roots a produrre un
mondo di suoni che vive nel presente e guarda al futuro pur contenendo al
suo interno le conoscenze, le esperienze e gli indispensabili sentimenti del
passato.
Guiducci ha saputo coltivare negli anni partnership importanti e
coinvolgere nei suoi progetti artisti di fama internazionale e dunque non è
una sorpresa ascoltare in Dancin’ Roots due esecutori di grande livello,
quali Don Byron al clarinetto e Ralph Alessi alla tromba, esprimersi al
meglio delle loro capacità.
Dancin’ Roots, per tutti coloro che avevano apprezzato il precedente
Chorale, non potrà che essere un’ulteriore conferma del talento di un
musicista sempre più indispensabile alla comprensione della scena jazzistica .
renzo pognant
felmay srl
info@felmay.it
ph & fax – italy – 011 – 6614 306
http://www.felmay.it
* Tri Muzike
Un Vegh Pes Marii
* Amadou Kienou
Sya
* Antonello Paliotti
La Montagna Fredda
* Gamelan of Central Java
III. Modes and Timbres
* Gamelan of Central Java
IV. Spiritual Music
renzo pognant
felmay srl
info@felmay.it
ph & fax – italy – 011 – 6614 306
http://www.felmay.it
**fermate la guerra **