I percorsi dell’immaginazione nei versi di Flavia Buldrini e Silvia Raccichini.
Di Cristina Contilli
Flavia Buldrini e Silvia Raccichini sono due giovani poetesse marchigiane che presentano delle affinità nello stile (fatto di versi lunghi e di una ricca aggettivazione) e nei contenuti (dove prevalgono le riflessioni sul desiderio di amare ed essere amati e sul rapporto, spesso conflittuale, che divide l’immaginazione dalla realtà).
Flavia Buldrini ha 28 anni e vive ad Esanatoglia. Dopo la laurea in lettere moderne presso l’università di Macerata ha cominciato a collaborare con alcuni periodici locali, tra cui il camerinese ‘Chienti E Potenza’ per cui tiene la rubrica “L’angolo delle muse”.
Enrica Virgili, che ha scritto la postfazione alla raccolta ‘Ti Ho Cercato’, così definisce le poesie di Flavia Buldrini: Le poesie si animano, diventando creature vive nelle quali rivedi e ritrovi te stesso, come guardando in una fotografia di ieri, mai sgualcita dal tempo. I versi riescono a ricreare il profondo e l’intimo spessore di ogni affascinante emozione, di ogni interminabile attesa e di ogni piccola o grande sofferenza che l’amore genera dentro di noi.
Silvia Raccichini ha 26 anni e vive a Porto San Giorgio. Si è laureata da poco in lingue presso l’università di Macerata.
Così Silvia Raccichini spiega il suo amore per la poesia nell’introduzione alla raccolta ‘Uno’: “Amo la poesia perché è come volare sul cavallo alato dei miei sogni e della mia immaginazione, senza limiti e catene, al di là della percezione interiore, dove solo è possibile ritrovare l’anello che unisce l’Uno al Tutto, l’essere al sembiante, per sentirmi nuovamente parte dell’Unità cosmica, dolce fibra nel grembo dell’eternità”.
Due ampie citazioni, tratte dalle raccolte ‘Ti Ho Cercato’ di Flavia Buldrini e ‘Uno’ di Silvia Raccichini, rivelano le caratteristiche costanti del loro stile:
Amore
è valsa la pena aspettare
durante il rigore invernale
che maturasse il seme
d’un così grande bene
per accarezzare con gli occhi
tanta grazia di messe
e veder errare
lungo le sterminate distese
le dita di luce
del sorriso divino
e riposare in grembo alle verdi terre
lo sguardo limpido del cielo.
È già primavera
amore.
È tempo, è ormai tempo
d’amare.
(Flavia Buldrini)
Quando il tempo si ferma…
quando lo spazio si annulla…
quando il giorno non esiste. E nemmeno la notte…
Fra realtà e finzione
A un passo tra la vita e la morte
Quando inciampo nella tua dolcezza…
quando con una carezza raccogli il mio cuore,
ma le parole mi muoiono dentro…,
allora resta soltanto
indifeso
il mio desiderio.
Come un angelo caduto
arranco nel cielo
per catturare una stella.
(Silvia Raccichini)
F. Buldrini, Ti ho cercato: sette poesie d’amore, Circolo di lettura Quattordici febbraio, Macerata, 2004
S. Raccichini, Uno, Associazione culturale l’Arca dei Folli, Cupra Marittima, 2003