(Autoproduzione 2004)
E’ con noi… IVAAAAAAAAA ZAAAAAANIIIIIIICCCCHIIIIIIII!
Ah no, aspè, qui stiamo parlando dei Need Her Liver, non dell’ultimo cd dell Iva nazionale (che è sempre troppo alta, limortacciloro), sbagliai.
Dunque, avevamo già conosciuto e piuttosto apprezzato i simpatici marchigianelli con il loro demo S/T dell’anno scorso, che proponeva (mi cito testualmente, che delizia): ‘una specie di post hardcore con puntine grunge aumma aumma’. Eccoli quindi nel… loro primo album? No, a quanto pare si tratta di un’altra demo, composta da 8 pezzi nuovi.
Da segnalare subito un nuovo arrivo nella band e, soprattutto, parecchia voglia di registrare questa demo; e devo dire che i risultati sono indubbiamente positivi. All’attacco di Father ammetto che ho pensato quasi subito ad una specie di ‘Audioslave Jampearlati’ [sic!], ma effettivamente i Need Her Liver riescono ad andare oltre la mera comparazione, grazie a canzoni ben costruite come Ashes e pezzi dal ritmo blues/misto tipo Await A Sign. Ma se proprio nun je la fate ad ascoltare 42 minuti interi e preferite concentrarvi su un’unica canzone, allora io vi consiglio spassionatamente Work.
Piuttosto lunga, ma per niente sbrodolosa come avevo precedentemente definito i NHL; in questo caso cambi di ritmo e gran voce non fanno che tenere sveglio l’interesse dell’ascoltatore.
La produzione non dispiace, anche se palesemente non si spinge mai oltre il ‘compitino’, risultando indubbiamente efficace ma concedendo troppo poco spazio agli attacchi di chitarra e basso quando davvero servirebbero. Ariconfermo anche, se mai ce ne fosse bisogno, la bontà e la unicità della voce di Diego che è sempre un piacere ascoltare.
Insomma i NHL, assieme ad altre ‘realtà’ marchigiane, evoisapetedicheparlo, si confermano gruppo solido dal talento innegabile; non c’è da sperare che continuino così.
Voto: 8
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