Nuove strade per il nostro underground regionale
Di Alessandro Gentili
inutile: è aggratis!!! (maddai…)Sabato pomeriggio, non c’ho niente da fare, vado a Jesi a dare un’occhiata a un pò di dischi al Transilvania da Bruno, no money quindi occhio solo, ma esco comunque non a mani vuote, visto che trovo x caso una copia di una fanza che non avevo mai sentito prima: Bloody Sound: cerco subito info sulla data o simili, nada, quindi può darsi che sia scappata da un pezzetto (e in tal caso insulti al sottoscritto!), però è il primo numero… questo ci arrivo da solo, basta che leggo le prime righe… e oltre a trovare così un minimo di coordinate temporali (che fatica però), iniziano pure a starmi simpatici i tre autori Vincent Vega John Voodoo e Frank Baracca …
a parte i complimenti a Kathodik e March(e)ingegno Sonoro (gran paio di dischettoni comunque… slurp!) mi piace ‘sta dichiarazione di intenti, che ancora non la sapete ma adesso ve la dico, cioè di promuovere l’underground più under che c’è ma solo quello con le palle, e si fanno subito nomi che non conoscerli è un oltraggio alla musica e all’intelligenza umana, ma visto che l’intelligenza umana oggi nella media va a picco giustamente li conoscono pochi/nessuno: e già al primo nome omaggiato i tre sanguinanti mi guadagnano duecento punti a cranio, cioè i Vel, cioè un gruppo della madonna che già si è sciolto e venderei il mio cane perchè tornassero insieme!!! e poi i Sedia, che se non li avete visti dal vivo siete brutti, i Guinea Pig, che poi ci ritorniamo dopo, ma nell’attesa scaricatevi Drugstore Cowboy e preparate i bicchieri così si trinka, i taglienti Leroy (Raptus fino a ieri o poco più), e poi ancora Edible Woman, Lush Rimbaud, Exend…. insomma, la crema della crema jesino-anconetana e non che però nessuno assaggia…
e poi vabbè, si continua con la dichiarazione, giusta, tra ciò che è indie indie e ciò che è indie ma meno indie cioè indie falso, che alla fine lo sai già ma poi pensi magari qualcuno ancora non lo sa e allora ben vengano le dichiarazioni….
e poi l’invito a tutti i lettori a leggere la fanza (giustamente e logicamente, geniaccio che sono) e a inviare recensioni, info, critichecomplimenti&suggerimenti, e insomma datevi da fare, dopo sotto (dopo, non andate subito in fondo, dai!) vi metto mail e contatti vari, almeno chiedete pure dove trovarla…
perchè, insomma, tanto di cappello ai tre bravi ragazzi, non c’è che dire, ce ne fossero come loro…
ma se poi i lettori si limitano a leggere e ad applaudire, lasciando tutto il lavoro agli altri che così è più comodo ma non ditelo a nessuno, è chiaro che prima o poi il progetto va ad incrementare il fenomeno della prostituzione clandestina… insomma, cerchiamo di supportarla ‘sta scena alternativoindiedoityourselflofidelity, invece di aspettare che ogni cosa appassisca piano piano, che poi piangi ‘sto cazzo se alla fine ti rimane da leggere solo Rumore Mucchio e co., che i Vel non ce li trovi ma nemmeno
E insomma, io ancora li devo contattare (scemo, scemo, scemo e ipocritone!!!) … dai, collaborerò! (collaboro, collaboro… con calma)
E poi la fanza è interessante e ben impostata: in questo primo numero c’è una bella intervista /chiacchierata con i vedi sopra Guinea Pig (niente male eh, Drugstore Cowboy?!), e poi rubriche varie: Anno di Grazia, con le secondo loro 10 migliori uscite di ogni anno (qui il ’79, “vincono” i no-wave Contortions con “Buy”, Consolle, con le best dj playlist secondo ognuno (ahhhh, 5° incomodo al numero 1), poi un articolo su un artista/gruppo (Iggy & Stooges, un pò cattivi con re lucertola, però… sigh… i gusti son gusti), Prontuario minimo, enciclopedia scaruffiana a pillole (sanguinantes dixerunt o giù di lì), si comincia con la New Wave, e alla fine recensioni (Sedia e Guinea)
Insomma, bella bella e son contento: cercate Bloody Sound.
www.wednesday.it
bloodysound@libero.it
Post Scriptum