(Drag City / Wide 2004)
Dopo quello matrimoniale ora è divorzio anche in campo artistico per la copia più tossica del rock’n’roll. Così se lui (Neil Hagerty) ha fatto uscire un disco a proprio nome, la bellissima Jennifer Herrema se ne esce con il vecchio nome un po’ modificato, o meglio minimalizzato in tre lettere. Va detto subito che la magia nei Royal Trux era dovuta in grossa parte al talento di Neil, ed è ovvio che il nuovo disco risente parecchio della sua mancanza. L’assenza di Neil infatti si sente non solo dal punto di vista creativo, ma anche stilisticamente: Transmaniacon infatti non ha niente a che vedere con il tipico sound stonesiano dei Royal Trux, si nutre piuttosto di toni rabbiosi, glam e volutamente eccessivo. Non che sia un brutto disco (anche se Pb+j e Resurrect sono alquanto imbarazzanti), ma dietro a tanto caotico sferragliare di chitarre e voci filtrate, si nota una evidente pochezza qualitativa dei brani.
D’accordo che Low Ass Mountain Song è un grande pezzo e anche Speed To Roam e Stoked dopo tutto, nella loro tamarraggine street-glam, funzionano a dovere. D’accordo pure che Jennifer Herrema è un personaggio infinitamente più autentico di tante modelle finte rocker che gracchiano in giro, ma proprio non si può andare oltre la sufficienza.
Voto: 6
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