(Autoprodotto 2003)
Non si sa bene come abbia fatto un cd di gothic rock a finire sulla mia scrivania e ad essere pure recensito, ma non sono certo tipo da lasciarmi scoraggiare da così poco. Anzi, a forza di Gathering, Lacuna Coil e Lacrimosa non penso di essere digiuno dello stile, anche se devo effettivamente notare che i Tothem hanno un qualcosa di unico nel loro nucleo (volevo dire ‘core’, ma poi sembrava ‘na recensione de centocelle).
Nei quattro pezzi che ci presentano nel loro primo ep (due nuovi, due vecchi), dopo due demo, dimostrano una certa capacità compositiva e, soprattutto, sono proprio piacevoli da ascoltare. Già dal primo giretto del cd infatti si riesce ad entrare nella loro musica, senza però che questa risulti eccessivamente accessibile, e di questo anche il fan casuale non può che rimanere soddisfatto.
Spesso poi in band del genere è la voce del leader che trascina i pezzi, e Roslen c’è da dire che non delude, soprattutto nei pezzi lirici che sulla carta potrebbero suonare ‘presuntuosi’ e invece son davvero preziosi. Peccato che quando si lancia nel parlato malvagio non risulti altrettanto efficace; ma vabbè, non si può voler tutto. Da non perdere poi gli attacchi prog in Angel e gli scambi alla Theatre of Tragedy in Wherever You Are.
Il punto è che due delle quattro canzoni sono più che altro fatte di ‘momenti buoni’, cioè come se il gruppo non avesse ancora deciso che stile adottare definitivamente. Lo dico perché intravedo molte possibilità di miglioramento (soprattutto a livello prettamente ‘gothic’) e stranamente i cinque se la cavano peggio quando tentano di costruire cose semplici e basilari, piuttosto che quelle complicate.
Dunque aspettiamo una loro decisione e nel frattempo ci godiamo un demo dalla più che discreta produzione, ben suonato/cantato e piacevole da ascoltare.
Voto: 7
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