(Community Records 2004)
“Thisismaybe”: sembra di essere tornati nella seconda metà degli anni ’90, quando del grunge erano stati celebrati da poco i funerali, anche se non tutti l’avevano capito, e l’hip hop e il metal andavano sempre più d’accordo, generando quello che in alcuni casi veniva definito semplicemente e vagamente crossover, e in altri, con una nuova e fantasiosa (…) etichetta, Nu – Metal.
E’ proprio a questo periodo che puntano i capitolini Shirley Temple?, con una miscela sonora che pesca abbondantemente dai precursori del genere: cantato che si muove in uno spazio delimitato da parti melodiche e furia rabbiosa, alternati regolarmente tra loro, ricalcando qui un Jonathan Davis, là un Brandon Boyd; musica monolitica, massiccia e pesantissima, dj a scratchiare e ad arricchire il tutto.
Nonostante le chiarissime e dichiarate influenze, primi tra tutti i Korn (Psycho e Gun Jack), a seguire Incubus (specie quelli di ‘Morning View’) e Limp Bizkit (No Me), e nonostante il Nu Metal sia un genere che ormai ha fatto il suo corso (a parte splendidi e sporadici innovatori come i System Of A Down), non me la sento di bocciare gli Shirley Temple?, che in alcuni casi mi convincono in pieno grazie a spunti indovinati (niente di trascendentale o che possa dar nuova linfa a questa scena, sia chiaro!), come nella tranquilla e melodica Barbara o nella nevroticissima Psycho, e sopratutto grazie ai pregevoli interventi di Dj Thug, sempre precisi e al punto giusto, mai sovrabbondanti, cosa che ad esempio gli Incubus hanno dimenticato da tempo ormai.
Tra i sette brani dell’ EP la palma del migliore va a Gun Jack, di chiara ispirazione korniana, grazie a un ritornello davvero accattivante e a stop & go azzeccatissimi.
Echi diffusi anche di Deftones (la voce di Vy a volte assume il piglio sofferente del signor Chino Moreno), dei Perfect Circle, per l’ondeggiare di certe parti melodiche (ad esempio nell’intro di Dreamcatcher), e dei Mars Volta nei pezzi più rilassati (Dope).
Sono convinto che riuscendo a mascherare un pò di più le influenze, a volte troppo marcate, magari rielaborandole in un’ottica più personale, e dando spazio a nuovi influssi da generi più disparati, gli Shirley Temple? possano crescere molto… le qualità ci sono, basta sfruttarle al meglio.
Contatti www.shirleytemplemaybe.com
Voto: 6
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