(Riotmaker Records 2004)
Oramai siamo abituati alla follia albergante in casa Riotmaker, etichetta discografica dalle realizzazioni inconfondibili e dalla raffinata intelligenza produttiva: i CD dei Fare Soldi, degli Amari e dei Riccio Bianco dimostrano che la succitata “label” ha un carico di stile veramente impressionante (e per usare le loro parole, questo è “grasso che cola”).
Quello che invece sorprende è come in una regione relativamente piccola – il Friuli Venezia Giulia – alberghi un numero così cospicuo di sabotatori sonori, per di più sostanzialmente diversi tra loro: questi Scuola Furano – un duo composto dal “dj” e produttore Borut Viola e dal “singer” e produttore Marco “Lil Booso” Busolini – provengono da Gorizia e nel loro omonimo debutto squadernano un impressionante, seppur breve (nemmeno 29 minuti), bigino dei suoni “disco” ed “house” degli ultimi venti anni.
Già l’iniziale C’mon Girlz dimostra l’abilità dei due nel lavorare su ogni “groove”, unendo il tutto ad una grande cantabilità “soul” – sulle tracce del suono “francese” dei Cassius di “1999” e dei Daft Punk di ‘Discovery’, ma anche nella scia di maestri come Blaze e Lil Louis – e, genericamente, “black” (sentire Mr.Goldigga). Ne esce un musica di grande vitalità (#iz4 e Golden Gate, oppure Sam), ma anche sottilmente malinconica (Milky Way): complessivamente molto più rigorosa di quanto l’immaginario “camp” evocato faccia ritenere (anche per la concisione della proposta), ma con l’ironia caratteristica delle produzioni con il logo delle motoseghe incrociate bene in vista. Nella “electro” e marziale Watch My Watch canta il Ragazzo del Phuturo (che sembra Afrika Bambataa supervisionato da Arthur Baker) .
Per contattarli: scuolafurano@hotmail.com
Voto: 7
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