(Karaoke Kalk/Wide2004)
Incontro tra poesia, musica e sociale in questo nuova opera del chansonier francese Toog: una rivisitazione in chiave odierna, e dunque da un punto di vista post 11 Settembre 2001, dell’amore e dell’attrazione del poeta francese Guillame Apollinaire per la giovane Lou, (descritta appunto nei ‘Poems To Lou’) con Toog nella parte del poeta stesso e addirittura Asia Argento nelle vesti della musa ispiratrice.
L’intero disco è attraversato da una vena malinconica sotterranea e da un incedere dai toni fortemente classici, con un’abbondanza di pianoforti e fisarmoniche (sempre sottovoce comunque e mai invadenti) accompagnati da un uso sapiente dell’elettronica a cura di Digiki, giovane ed eclettico talento francese, che con interventi a volte minimali (certo glitch di stampo Lali Puna) a volte più intrusivi (ai limiti dell’industrial alla NIN, come in Terroriste, o dell’ambient in A Son Cou) rende l’intero discorso più interessante e soprattutto smorza le pretese di un lavoro che in certi tratti rischia di prendersi troppo sul serio.
Sì, perchè al di sopra di tutto c’è la poesia, sussurrata e soffice, degli interventi di Toog o di Asia (splendida la voce nella sua imperfezione, in Ugly Ducklings), in alcuni casi testi propri che si ispirano all’opera di Apollinaire, in altri vere e proprie interpretazioni dei brani originali, come in Les 9 Portes.
Episodi più riusciti, come il futuristico carillon di Boìte A’ Musique, si alternano a brani più innoqui e meno imprimibili nella memoria, per un risultato nel complesso positivo nonostante, ripeto, lo scopo del concept sia forse ambizioso e arrogante, gli accostamenti rischiosi e non sempre a segno nel loro intento.
Contatti: toog.blogspot.com
Voto: 8
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Autore: alealeale82@yahoo.it