(12K/Microsuoni 2004)
Giocato quasi interamente su stratificazioni tonali e disfunzioni architettoniche è il secondo disco, sempre su 12K, di Chris Coode nei panni di Motion. Trattasi di materiale elaborato tra il 1999 e il 2004, dove l’inglese assembla campioni di varia natura poi processati secondo l’umore del momento. Un alternarsi di suoni organici, di rumori e di pulsazioni che collassano, informazioni che si susseguono apparentemente senza soluzione di continuità e che creano un feel notturno e onirico da percorrere in un tunnel di atmosfere cangianti. Musica questa che, pur non avendo una presa immediata, riesce ad intrigare quanto basta per incoraggiare ad immergersi in ripetuti e riavvicinati ascolti, alla scoperta di inaspettati tesori emozionali.
Voto: 8
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