(Wallace Records 2004)
Seconda prova con il botto, o il figlioletto, o l’idioletto, o…basta cazzate! Dicevamo seconda prova all’ascolto, formazione a cinque, voce chitarra batteria etc. etc. influenze varie ma risultato lo ripetiamo con il botto. Riascolto e riascolto alla ennesima non ci si sbaglia, il disco è un concentrato di energia primordiale, amore dichiarato e sofferto in ogni nota per chiunque sia leggermente scollegato dalla realtà sonoricamente intesa, ad esempio Tom Waits (non può mancare, come il pomodoro sui cetrioli) Patty Smith a braccetto con P. J. Harvey che finalmente si è tolta quella faccia da musona e si compra gli abiti da sola, garage punk investito di sano psychobilly rallentato, e la voce di Anna Poiani accompagnata dalla band di eccezionale bravura che ti fa capire tante cose, come un frullatore che ti scava l’anima. Che dire, citare qualche pezzo a caso possiamo farlo ma il risultato non cambia l’ordine dei suonanti: Mr Bore, nevrastenica citazione/sovrapposizione di uno sbilenco Capitan Beefheart in bikini, Tropico lettura frullato di accezioni post-math-punk-quello che vi pare; oppure e ancora Madhouse trascinante rock’n’roll con richiami al new wave di un tempo, davanti al camino con la torta della nonna che “c’ aveva l’acconciatura fresca di cresta”. E ancora ma sembra quasi un offesa alle altre, Bluer ballata sfacciatamente noise con delirio compreso nel prezzo. Praticamente una delle migliori cose ascoltate di questi tempi. Troppo diretto? Non mi pare.
Voto: 9
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