(Level Plane / Nova Recordings 2004)
Eccoci qui con una, in qualche modo, interessante proposta della Level Plane, il secondo album dei Lickgoldensky; anche se nel loro caso l’aggettivo ‘interessante’ ha una dimensione tutta sua. Intendiamoci subito, stiamo parlando di una band che si diletta con quell’hardcore alternativo a metà strada tra Melvins, Hoover e Turmoil. Dunque pezzi che si attestano sui 4/5 minuti di media, intervallati spesso da intermezzi che non hanno molto senso (tipo il ritmo in reverse della seconda traccia).
Però i LGS ci vogliono far credere a tutti i costi che hanno qualche piano diabolico in serbo, e così tutte le canzoni sono ‘untitled’ ed è quasi impossibile seguire i testi del booklet (che è piuttosto caruccio però).
Condividere o meno questa scelta non cambia molto purtroppo, perché il piano ‘segreto’ dei new yorkesi non è di quelli molto attraenti o vagamente sensati. Anzi secondo me l’ascolto diventa molto più gradevole se si skippano tutti i pezzi al di sotto del minuto e ci si concentra sulle canzoni vere e proprie, che alla fine suonano niente di più originale di un ‘System Of A Down vs ritmi Mars Volta‘. Dunque interessante per carità, ma decisamente già sentito e poco remunerativo dopo il primo ascolto. C’è da dire però che la produzione di Alan Douches fa di tutto per rendere i newyorkesi razionali ed ordinati, ed è probabilmente l’asso nella manica dell’intero album, visto che all’ascoltatore con poco tempo da perdere non frega davvero nulla del piano segreto dei LGS.
Dunque ricapitoliamo: skippate i pezzi inutili e rimanete con un album di hardcore leggermente ‘alt’ ben prodotto e abbastanza caruccio, ma non certo da strapparsi i capelli. A voi la scelta.
Voto: 7
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