E La Sventurata Rispose…
Di Manuelita Marcantonij
“E la sventurata rispose”: Tutti i più grandi “impicci” della vita nascono esattamente da questo: una risposta sbagliata data nel momento meno opportuno alla persona meno idonea. Il mio è cominciato esattamente così: Lui se ne stava lì a scroccare selvaggiamente le fotocopie, complice la momentanea assenza di Roberto. Io all’alba delle 19.37 finalmente riuscivo ad appropinquarmi all’uscita del dipartimento. Il fatto che mi avesse salutata prima e chiamandomi per nome avrebbe dovuto mettersi sulla via del sospetto. Ma dopo 12 ore filate di lavoro, l’unica cosa che pensavo a mettermi erano le ciabatte. E neanche il suo improvviso quanto sinistro interessamento al mio “hobby”, con particolare riferimento alla lettura, mi fece dubitare che la cosa, in qualche modo, fosse interessata. E feci male, sotto sotto male. Pensare è importante, ci distingue dalle lenticchie…”Onnivora. Sono una lettrice onnivora…” Di lì a 17 secondi mi ritrovai un cd ed un libro tra le mani, da leggere ascoltare e poi recensire. E fu la fine, la mia. Ribadisco il concetto: sono una lettrice onnivora, leggo di tutto ma questo non significa che amo o mi piace tutto. Infatti ho trovato queste 230 pagine (copertina, introduzione, indice, dedica dell’autore incluse) drammaticamente brutte. Punto. Da qualche parte ho letto che i libri sono come le persone. Vanno conosciuti prima di essere giudicati. Verissimo. Ma io, (comportamento deprecabile assai, ne convengo) le persone le giudico in base alle sensazioni epidermiche, del momento. Idem per i libri. Quando ho letto il titolo ’33 Giri’ non so perché ma ho nutrito la segreta speranza di trovarmi davanti un novello Hornby. Probabilmente è perché il titolo mi ha rimandato per associazioni di idee a quel piccolo, grande capolavoro di ‘High Fidelty’. Così non è stato. Ogni autore è unico. E nella sua unicità è il bello della sua opera. Fin qua siam tutti d’accordo credo. Quel che mi auguro è di essere contraddetta sul giudizio di ’33 Giri’. Di essere contraddetta su quei 200 cm quadrati di delirio asintattico, orgia paratattica, ecolalia pura che ho fagocitato in 3 giorni e che ancora non ho digerito. Ma si sa: le nostre sensazioni sono progenie dei nostri sensi, e i sensi sono figli del momento. Potrei buttare giù ettolitri ed ettolitri d’inchiostro su questa raccolta di poesie. Trovo più corretto, però, invitarvi a leggerla, rileggerla, rigirarvela 33 volte tra le mani e…magari, come me, mugugnare con “…era davvero drammaticamente brutto…”Banale ed insignificante.
’33 Giri Stereo Lp’
Gallo & Calzati Editori
Costo Euro 11