(~scape/Wide 2004)
Lascia esterrefatti la maturità artistica raggiunta da Andrew Pekler, polistrumentista d’esperienza che arriva al suo secondo album su ~scape dopo una breve militanza come sperimentatore elettronico nei panni di Sad Rockets. ‘Nocturnes, False Dawns & Breakdowns’ è un disco soffuso che ruota tutto attorno ad un’intrigante idea di suono, un insieme fatto quasi esclusivamente di rieditaggi di campioni jazz provenienti da un passato più o meno lontano che Pekler rimanipola secondo una estetica molto vicina alle cose più notturne di fuoriclasse quali Amon Tobin e Funki Porcini. E’ così che si materializzano fumose escursioni come Nocturne 1, Nocturne 2 e Wait e prodigi di jazz breaks come Streetworm e False Dawn
. Tutto il resto è anch’esso su un alto livello qualitativo e dà la netta sensazione che questo sia un disco frutto non casuale di un lavoro certosino di taglia e cuci che denota lucidità, padronanza della materia digitale e tanto talento. Peccato solo per l’esiguo minutaggio complessivo, circa 40 minuti, che comunque valgono bene l’acquisto.
Voto: 8
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