(Zahr / Goodfellas 2004)
Un disco dal suono visceralmente Americano questo primo full-length (involontario) degli emiliani Franklin Delano. A partire dalla copertina: una Dodge che sembra aver attraversato gli states del Sud dalla East alla West coast –e ritorno- più e più volte, fino a farsi consumare la carrozzeria dal vento sabbioso).
Diciamo subito che Hello è un pezzo stupendo, arricchito dagli splendido violino di Massimo Gattel e rappresenta un pò l’attegiamento di tutto ‘All My Senses Are Senseless Today’ cioè di forti odori di alt. country immersi in un’atmosfera del tutto idealizzata (come del resto è sempre successo, che in Italia si idealizzi l’America).
Dà l’impressione di far lavorare la mente a macinare sentimenti. Infatti sul fatto che Paolo Iocca abbia speso oceani di pensieri e una marea di domande non c’è dubbio, il suono ricercato lo dimostra, e anche la cupa prima traccia Question, che accenna a domande non semplici, forse prive di risposte già a priori (“It’s not a simple question the one you’re just posing me… you think it doesn’t mean anything else and unfortunately tou might be right…”).
Il suono richiama qua e là soluzioni sonore di altri, ma cerca di rendere ogni pezzo una cosa a sé, inimitabile ed irripetibile, così come avviene ad esempio per la paranoica He, ninnananna di feedback e mandolini.
Chiudiamo con un’opinione (che conforta il cuore), ripresa da un’intervista al gruppo, della batterista Vittoria Burattini, che qualcuno ricorderà accanto a un certo Emidio ‘Mimì’ Clementi, insieme anche a Marcella Riccardi, ora chitarrista nelle file degli FD: “La scelta della musica è personale. Mi dispiace per tutti coloro che non hanno voglia di farsi il loro bagaglio culturale, musicale e artistico in genere. Penso che la miglior risorsa per una persona sia curare il proprio spirito attraverso l’arte. Non importa che scelgano i Franklin Delano. C’è da sperare che almeno scelgano qualcosa.”
Voto: 9
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