(PMA Records / Audioglobe 2004)
Esordio ufficiale con la PMA per i milanesi Kyrie, attivi dal 1995 con diverse uscite autoprodotte alle spalle: piacevolmente stupito al termine dell’ascolto da una maturità musicale che incute timore, capace di fondere alla perfezione quanto di meglio espresso dall’alternative rock nazionale in una chiara matrice wave pop stile 80’s (Ultravox e Depeche Mode su tutti), distillandovi gocce di cantautorato intellettuale e intelligente che ricorda un pò Franco Battiato: il risultato, se vogliamo, si avvicina a dei Bluvertigo più composti e lineari, agli ultimi Afterhours (o meglio, penultimi, con ‘Quello Che Non C’è’) e soprattutto ai migliori Diaframma.
La vera nota positiva sta però nella forte e genuina personalità che l’intero lavoro emana, capace di sfocare ogni tentativo di paragone o di riferimento lasciandoli relegati in sottofondo, cosa ben rara ultimamente.
Overdose di tastiere e archi in gran parte dei brani, ad ammorbidire e smussare gli spigoli appuntiti delle chitarre e le asprezze dei testi, splendidi nella loro ricchezza espressiva e dieci spanne al di sopra della media dell’attuale underground italiano.
Nove anni ci sono voluti per un’uscita ufficiale: e la dice lunga sui riflessi del nostro panorama musicale, puntualmente tardivo nello scoprire i suoi gioielli.
SITO DEI KYRIE: www.kyrie.it
Voto: 8
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Autore: alealeale82@yahoo.it