(Sore Point Records/Vital 2004)
Soprendente come i canadesi Alexisonfire siano riusciti a guadagnarsi una buona popolarità grazie già al loro primo album ‘S/T’, uscito l’anno scorso per l’ Equal Vision. I cinque ci proponevano una loro personale versione del post hardcore/emo/metal di cui ultimamente abbiamo visto diversi portabandiera.
In questo seguito la traccia è rimasta la stessa, cioè la qualità dei pezzi è rimasta intatta, risultando allo stesso tempo orecchiabili ma furiosi e sinceri. Però i ragazzi hanno evidentemente scoperto una passione per le esplorazioni sonore. Ciò si evince nei momenti più rilassati dell’album, e potrebbe facilmente portare a pensare che abbiano reso il tutto più accessibile, insomma solo per la cara vecchia pecunia.
Eppure non riesco proprio a crederci, basta un veloce ascolto ai momenti più ‘alternativi’ dell’album (Side Walk When She Walks o Sharks And Danger) per rendersi conto che questi hanno un loro perché, non stanno certo lì per far numero. Piuttosto mi sono sembrati la giusta via da percorrere per razionalizzare un minimo il loro repertorio.
Poi, i testi fanno il loro lavoro piuttosto bene, andando da inni contro la droga ad effettive riflessioni sul valore dell’hardcore al giorno d’oggi (“maybe music isn’t dead, maybe we just forgot what it fuckin sounded like”). Da un punto di vista strettamente personale, continuo comunque a non apprezzare per nulla il loro screaming, che sembra distorto artificialmente per un effetto più cattivo; cosa che sinceramente spero non sia.
Comunque vabbè, diciamo che eccetto però per una piacevole maturazione, gli Alexisonfire hanno solo reso più dinamici gli scambi fra cantato ed urlato, dunque non si tratta certo dell’album post hardcore più originale o importante dell’anno.
Invece i canadesi sono una piacevole conferma, undici canzone ben prodotte che si lasciano ascoltare soprattutto per la loro intrinseca qualità, e questo mi sembra già fondamentale.
Voto: 8
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