con: Bob Corn, G.I. Joe e Red Worm’s Farm
Fooltribe Night – sabato 19 febbraio
serata danzante in compagnia dell’etichetta modenese
suoneranno:
-Bob Corn
-G.I.Joe
-Red Worms’ Farm
ore 22
c.s.a sisma
via Alfieri,8
macerata(dietro INPS) 0733230481- 3487215678
per info: www.ecn.org/sisma www.kathodik.it www.fooltribe.com www.halleynation.com www.robotradiorecords.com
Bob Corn ‘Sad Punk And Pasta For Breakfast’
Dietro al misterioso nome di Bob Corn si nasconde un personaggio attivissimo nei “sotterranei” musicali italiani, ovvero Tiziano Sgarbi, factotum della Folltribe (produzioni, organizazioni di concerti…).
Il mini cd in questione è la prima produzione ufficiale; titolo curioso (che Bob spiega nelle note interne) ed atmosfere “rilassate” e intime, quasi totalmente acustico e registrato in solitudine con unici ospiti Elena Diana e Gigi Giancursi dei Perturbazione.
Canzoni ridotte all’osso, suonate in maniera semplice (punk), senza alcun tipo di “smancerie”, spoglie e scarne, che hanno la loro forza in se stesse e nella “pigra” intensità dell’interprete; viene in mente Will Oldham, ma anche le bizzarrie acustiche di Howe Gelb (Bob è meno sghembo).
Tra le tracce del cd meritano una menzione a parte l’iniziale New Pants For You, ottima introduzione all’atmosfera del disco, rilassata e svogliata nel cantato, Where Is The Clolour?, intensa e impreziosita dal cello di Elena Diana, Now I Know con i feedback di chitarra di Giulio Favero a disturbare la lineraità del brano e la dolce conclusiva Eyes Withaout Lies con Elena che in quest’occasione presta la sua voce a fare da contraltare a quella di Bob.
Un disco coraggioso come se ne sentono pochi in Italia. Bravo Bob.
G.I.Joe ‘Clito’s Angels’G.I.Joe ‘Clito’s Angels’
Clito’s Angels è l’esordio dei G.I.Joe, 6 pezzi di pura follia e divertimento composti da due baldi giovani, Alessandro (voce e basso) e Riccardo (batteria). Escono per la modenese Fooltribe (Red Worm’s Farm, Feverdream, Three In One Gentleman Suite), riuscendo già dai primi giri di basso a catalizzare l’attenzione di chi si ferma ad ascoltare i battiti convulsi di Patchwork primo pezzo dell’album ma anche inizio promettente per questo duo. Potuti ammirare dal vivo in quel di Umbertine (Pg), sono riusciti a confermare quel che su disco era emerso in maniera lampante: trasporto nell’esecuzione dei pezzi e in questo sarebbero tranquillamente paragonabili agli Chevreuil anche solo per il fatto di riuscire a creare, essendo solamente in due, un sound completo e compatto, senza sbavature di sorta. G.I.Joe è math-rock (forse!!!), quel che più si comprende dall’ascolto è un grande interesse per il post-rock, richiami a gruppi come Fugazi ma anche vagheggi elettronici come nella saltellante Il Chitarrista. Quando escono questi dischi possiamo solo rallegrarci ed essere fiduciosi della scena indie italiana, perché Clito’s Angels lascia intravedere un futuro di grandi successi per i G.I.Joe.
AA. VV. ‘The Paper Chase Meets Red Worms’ Farm’
Prima uscita per il progetto RobotRadio Records, che propone di affiancare in cd-split una band italiana e una straniera:
troviamo qui i padovani Red Worms’ Farm, uno dei nomi di punta del nostro sottobosco indie, e gli americani Paper Chase, il gruppo di John Congleton, produttore dei post-rockers The 90 Days Men.
I nostri propongono 3 pezzi di accattivante indie rock (pop?!) d’alta scuola che ricorda i primi Fugazi (quelli di “13 Songs” e “Repeater” per capirci…), soprattutto per la capacità di colpire al cuore senza ricorrere a vie troppo contorte ma comunque mai banali, e tra i nomi più recenti i Trail of Dead (vaghi odorini emo in lontananza…): la batteria va a costruire una resistente intelaiatura sulla quale si sollevano con prepotenza e precisione millimetrica rumorose sferzate chitarristiche (ma mai per noise fine a se stesso) e un buon cantato che già dai primi secondi sai esploderà in furore e passione: tutti gli elementi sono necessari, mai sovrabbondanti, a costruire questi gioiellini che definire dalle sonorità pop non è un oltraggio (il lato melodico sembra emergere più in questi pochi pezzi che in “Troncomorto”), senza comunque regredire affatto sul piano della potenza, anche grazie ad una produzione niente affatto patinata.
Interessante anche il remix di Jelly Bean ad opera di Giulio Favero, ex One Dimensional Man (i due gruppi si erano già incontrati su “Loser My Religion Vol.2”) e sempre più a suo agio con computer e produzioni.
Un bel grande punto di domanda i Paper Chase, difficili da inquadrare sia per la natura della loro musica, sia per le notevoli differenze stilistiche tra i brani qui presentati.
Musica sinistra e ispida è quella di I’m Your Doctor Now: un intro di gorgoglii e versi in loop, un tappeto di batteria e tastiere e poi la voce di Congleton, che si dipana attraverso un’insolita e diagonale linea melodica, il tutto senza esplodere in ovvii ritornelli, che alla fine dovresti sentire la mancanza di qualcosa, ma non la senti.
Più aggressiva e irruente invece la seconda uscita, sia per quanto riguarda la voce, che per sofferenza e malessere ricorda i Jesus Lizard (lacrime sangue e cervello), sia per l’intreccio di chitarra e tastiera dai tratti marcatamente noise conditi qua e là con scaglie di jazz.
Spiazza completamente il terzo atto, un remix ad opera di Chris Godbey, che ci porta in atmosfere completamente differenti, una sorta di indie pop disteso e rilassato (le “jazzatine” delle tastiere ci sono sempre però …) degno della migliore tradizione (Mercury Rev, Karate, Cure).
Da segnalare infine la presenza di 2 video-clip, uno per gruppo, realizzati con mezzi economici (foto live e computer) da Nicola Fontana aka Founthead, e la bella confezione fumettistica ad opera di Alessandro Baronciani.
Disco interessante insomma, buon inizio per questo progetto che speriamo possa continuare in modo costante; se devo trovare un vincitore tra i due, beh, …
stavolta, anche se di misura, vincono i nostri: onore ai tre Vermi Rossi.
PS. Andate a vederli dal vivo se potete, poi capirete…