(Manufractured/Artful Records/Audioglobe 2004 )
Dopo Sanctuary Medicines (l’album del 1999), dopo tre singoli (Attack Me, Smokescreen e Shave Your Head) e un EP di remix dei suoi stessi pezzi (Mixed Up Faces) Rico ritorna con un nuovo album.
Il suono si dichiara senza troppe premesse: un rock punk che usa molti suoni industrial/electro. Le ritmiche sembrano mutuate da qualche vecchio album dei Beastie Boys (in Dawn Raid) e non è un caso che il ragazzo abbia collaborato (e collabori anche qui in Recommended Dose) con Tricky. La summenzionata traccia con Tricky risente dell’influenza del maestro, ma l’album è un miscuglio di pop-rock con qualche inserto distorto (la cover di Psycho Killer dei Talking Heads), riflussi dark che ricordano da lontano i Bauhaus e i Nine Inch Nails (Violent Killer) con qualche inserto parlato/hip-hop, un blues/rock sporco (Crazier), un punk che ricorda Le Tigre (Kickback), un rock che ricorda i Cure (She’s My Punk Rock).
Le altre tracce sono inquadrabili in un ricordo remiscelatore del dark-pop-fuzz-rock che dagli anni 80 e` stato filtrato dal noise-electro dei 90. Le radici sono solide, ma sembra che si voglia costruire la canzone perfetta a tavolino. Se fosse facile ci riuscirebbero in molti. Invece di cercare in teoria, si passi alla pratica. Tecnicamente non ho molto da dire (qui si sa suonare: Rico è stato al numero 13 con Crazier e al numero 1 sulla classifica TV di Kerrang), ma mancano idee nuove. Aspetto canzoni che si ricordino dopo l’ascolto! Mi sono piaciute, sopra tutte, Manufractured e Freefall.
Voto: 6
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