Giancarlo Mei ‘Canto Latino’

L’Anima Del Brasile Attraverso La Sua Musica Raccontata A Parole.

 

 

 

 

 

 

Di Marco Paolucci

uccio12@hotmail.com

Come recita il sottotitolo azeccatissimo: Origine, Evoluzione E Protagonisti Della Musica Popolare Brasiliana, la casa editrice Stampa Alternativa ci propone nell’interessante collana Jazz People il volume di Giancarlo Mei interamente dedicato a far conoscere ogni aspetto, ogni personaggio, quasi ogni aneddoto che fa parte della musica popolare brasiliana, affascinante “calderone” di stili e mondi che si intersecano e si fondono in una miscela unica. Miscela che il nostro con rigore scientifico e uno stile narrativo non noioso ci racconta con brio in tutti i suoi componenti, come un maestro/appassionato cultore/rigoroso informatore della materia che vuole rendere partecipe il lettore del piacere puro che si prova ad entrare in questo incredibile universo situato a sud del  mondo. Bastano poche pagine e la storia si dipana sotto i nostri occhi al ritmo del coco e del forò, accompagnati nei nostri pellegrinaggi negli stili e tra i personaggi dal buon vecchio Jackson Do Pandeiro, saltellando di periodo in periodo al colpo del suo tamburello oppure ammaliati dalla voce incredibile e sensuale di Carmen Miranda. Ci si siede ad ascoltare João Gilberto che rivoluziona la canzone d’autore con il suo stile unico di bossanovista lasciando la sua firma per il resto del secolo, oppure ci si perde nei favolosi anni sessanta in compagnia degli Os Mutantes.  E poi si segue Caetano Veloso e Gilberto Gil in esilio durante la dittatura dopo che avevano risvegliato gli animi con il movimento Tropicalia. E si lotta insieme a Ivan Lins contro il regime militare per poi festeggiare con le canzoni di Cazuza il ritorno della democrazia. Fino ad arrivare ai giorni nostri con Arnaldo Antunes e Marisa Monte, il folletto Chico Chesar, Lenine, l’incredibile Suba di ‘Sao Paulo Confession’, Adriana Calcanhotto e moltissimi altri ancora. Alla fine, dopo aver letto l’ultima pagina si è pronti valigie e walkman alla mano per un viaggio, forse senza ritorno, da quelle parti per vivere il Brasile e non dimenticare.