(Autoproduzione 2004)
Gli jesini Splatter tornano con un demo di 5 pezzi molto più a fuoco e molto ma molto meglio registrato (grazie a Mattia dei Sedia e al suo Zeno Studio Mobile)rispetto a quello precedente. Marco, Michele, Luca: gli Splatter sono un trio che ha indubbiamente ascoltato dosi massicce di Melvins e che, devo dire, ne ha saputo apprendere pienamente la lezione. L’influenza del trio americano si sente un pò in tutti i brani ma questo non è un male , anzi, la formula splatteriana non è eccessivamente derivativa e non disdegna contaminazioni con: lo stoner (somiglianze anche vocali coi concittadini Leroy nell’iniziale Poison Sumac e in Bloody Istant), il grunge più massiccio (vi ricordate i “pesantissimi”, in tutti i sensi, Tad?), lo sludge mammuthiano (l’incedere poderoso di Furious Pig), la ripetizione helmettiana (forse anche eccessiva in The Postman Break’sOut) e anche una sorta di psichedelìa desertica (l’interminabile finale Secretz). 26 minuti che si ascoltano, senza ombra di dubbio, con piacere (magari tagliare il minutaggio delle canzoni favorirebbe maggiormente l’ascolto). Splatter: un altro nome della scena marchigiana da tenere d’occhio.
Voto: 7
Link correlati:www.the splatter.com