(Mescal/Sony 2005)
Succede che alle volte ci si guarda allo specchio ed invece di buttare l’occhiata fugace a quale posizione abbiano deciso di assumere i capelli o a quanto sia cresciuta la barba, si rimane lì a guardarsi un po’ più a lungo e si scopre di essere diversi dall’ultima volta che ci si è osservati; così piano piano si va oltre l’immagine che si ha davanti e si comincia a rivivere le situazioni che hanno dato quella nuova espressione agli occhi o quella strana forma alla bocca.
Le dodici tracce di Canzoni Allo Specchio hanno proprio lo stesso effetto: i Perturbazione ci mettono davanti a quadretti d’autore che dipingono, con melodie sempre raffinate e deliziosamente pop, situazioni di vita proiettandoti nei ricordi, a volte stampandoti un sorriso in bocca, altre volte creando quell’atmosfera malinconica che ti fa sognare.
Così il sestetto di Rivoli, sotto la direzione sapiente di Paolo Benvegnù, è capace di creare episodi che scavano nell’intimo come La Fine Di Qualcosa, A Luce Spenta o Quattro Gocce Di Blu, dove i testi, mai banali, sono accompagnati da chitarre che si fondono al violoncello, spesso diventando simili a carillon, o composizioni più propriamente pop come Seconda Persona o Se Mi Scrivi, che esprimono una leggerezza contagiosa e irresistibile nei ritmi, nei coretti e nei ritornelli come forse nessun altro in Italia è capace di fare.
Paragonato al suo predecessore ‘In Circolo’, questo lavoro manca forse di un singolo come Agosto, ma ha la capacità di rinnovarsi ascolto dopo ascolto, delineando sempre più nettamente ad ogni giro nel lettore, quella che ormai è la classe inconfondibile dei Perturbazione.
Voto: 8
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