Reportage del concerto di Bob Corn, G.I. Joe e Red Worms’ Farm a Macerata
di Alessandro Gentili
alealeale82@yahoo.it
Sabato 19 Febbraio destinazione C.S.A. Sisma di Macerata dove è in programma la Fooltribe Night, spettacolo avente in programma l’esibizione dei tre gruppi di punta dell’ ottima etichetta modenese; arriviamo a destinazione dalle lande sperdute della Vallesina stranamente in anticipo, poca gente ma buona, si salutano conoscenti e amici, si fa un giretto al bar, uno a sbirciare libri e cd, e intanto pian pianino la gente comincia ad ammucchiarsi… sono circa le 23:20 quando un tipo dall’aria timida sale sul palco con la sua chitarra acustica, sovrastato dalle immagini a ciclo continuo di manifestazioni no-global ed affini… “ehm ehm, salve a tutti, mi chiamo Tiziano ma quando sono sul palco mi piace farmi chiamare Bob Corn…”, il tutto con un mix di insicurezza ed imbarazzo che subito lo rendono simpatico ed affabile a noi che intanto ci accostiamo sempre più numerosi: tenui paesaggi acustici, scarni, semplici ed intimisti sono quelli che emergono dalle corde e dalla voce di Mr. Fooltribe (sì, perchè è proprio Tiziano il responsabile e “proprietario” della label) per un’esibizione breve ma intensa che scalda i cuori dei presenti… la quiete prima della tempesta, dato che dopo un dieci minuti di pausa salgono in cattedra Riccardo e Alessandro, alias G.I. Joe, due ragazzi all’apparenza innocui e tranquilli ma che, se messi a disposizione di un basso e di una batteria, ti tirano giù il mondo con una miscela esplosiva di ritmiche potenti e grooves funkeggianti sovrastati da slogan urlati con la pazzia di un posseduto; il suono risulta forse un pò troppo sporco, ma probabilmente la cosa gioca a loro favore contribuendo a creare un’atmosfera più ruvida e punk, ancora più d’impatto secondo me rispetto ai live estivi di Umbertide e Pesaro (Gamma Gamma Day) in cui li avevo conosciuti: oltre ai già conosciuti brani del disco “Clito’s Angels” (Patchwork e Wonderwoman, con quei splendidi e astrusi duetti di batteria, Hey! Camionero) l’esibizione ci permette di ascoltare anche le nuove, sempre possenti composizioni del duo (Bella lì nonostante la puzza di pesce)… e non vediamo l’ora per la prossima uscita, grandi i G.I. Joe.
E intanto al Sisma raggiungere il bar o il bagno è diventata un’impresa, non si cammina più da quanta gente c’è, un vero piacere nel vedere quanta gente viene richiamata da eventi di qualità nonostante la nube di ignoranza e inettitudine che giorno dopo giorno nel nostro paese sembra farsi più oscura… vabbè, mi sono lasciato prendere la mano, torniamo in terra e precisamente di fronte al palco dove sta per iniziare l’esibizione della band regina della Fooltribe, i Red Worms’ Farm: due chitarre, tre voci e una batteria per un totale di tre individui autori di un suono potente e veloce ma comunque preciso e senza sbavature, un indie post-hardcore dalle chiare tinte emo: tutto il concerto si mantiene su livelli altissimi (nonostante una pausa, accompagnata dai My Bloody Valentine in sottofondo, per cambiare una corda… incidenti di percorso), forte dei brani di “Troncomorto” e dello split uscito per RobotRadioRecords con i Paperchase (e quando i tre vermiciattoli, a metà concerto, attaccano con le note di Fav, la folla all’unisono inizia a muovere le gambe), ma anche delle nuove canzoni dell’appena uscito “Amazing”, che continua sulla falsariga delle uscite precedenti, come primo ascolto niente, niente male.
Insomma, alla fine due ore e passa di ottima musica suonata da tre ottime band di un’ottima etichetta… un’ottima serata: fortunati i presenti, mi dispiace per gli altri.