Jean-Luc Godard. Triplo DVD Con Libro Bilingue Italiano/Inglese.
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“… beh, adesso abbiamo un’ora e quarantacinque, può parlare del mondo e di sé”
Jean-Luc Godard
Cofanetto Jean-Luc Godard
À bout de souffle – Le petit soldat – Made in USA
triplo DVD + libro bilingue Italiano/Inglese
CODICE CATALOGO RVDA 40060
PREZZO EUR 65,00
À bout de souffle (Fino all’ultimo respiro)
1960, Francia, 87’16’’, bianco e nero
Versione originale in Francese con sottotitoli opzionabili in Italiano ed in Inglese
Regia: Jean-Luc Godard
Sceneggiatura: Jean-Luc Godard, da una storia originale di François Truffaut
Montaggio : Cécile Decugis, Lila Herman
Produzione : Les Films Georges de Beauregard, Société Nouvelle de Cinéma (SNC)
Cast : Jean Seberg, Jean-Paul Belmondo, Henri-Jacques Huet, Jean-Pierre Melville, Liliane David, Daniel Boulanger, Claude Mansard, Van Doude, Jean-Luc Godard
Le petit soldat
1960, Francia, 84’35’’, bianco e nero
Versione originale in Francese con sottotitoli opzionabili in Italiano ed in Inglese
Regia: Jean-Luc Godard
Sceneggiatura: Jean-Luc Godard
Montaggio: Agnès Guillemot, Nadine Marquand, Lila Herman
Produzione : Les Films Georges de Beauregard, Société Nouvelle de Cinéma (SNC)
Cast : Michel Subor, Anna Karina, Henri-Jacques Huet, Paul Beauvais, Laszlo Szabo, Georges de Beauregard, Jean-Luc Godard
Made in USA (Una storia americana)
1966, Francia, 81’26’’, colore
Versione originale in Francese con sottotitoli opzionabili in Italiano ed in Inglese
Regia: Jean-Luc Godard
Sceneggiatura: Jean-Luc Godard, tratto dal romanzo The Jugger di Richard Stark
Montaggio : Agnès Guillemot
Produzione : Les Films Georges
Cast : Anna Karina, Laszlo Szabo, Jean-Pierre Léaud, Yves Alfonso, Ernest Menzer, Jean-Claude Bouillon, Kyoko Kosaka, Philippe Labro, Remo Forla
Jean-Luc Godard e J.M.G. Le Clézio: il regista e lo scrittore…
Le Clézio: Quando vado a vedere i suoi film, percepisco un disordine, una ricchezza, una esplosione di vita, qualcosa che si dà totalmente con incoerenza, con frenesia, allorché a lei ha forse impiegato mesi ed anni… Anche tutta la vita… Vedo là , in due ore, il risultato concentrato di tutto ciò che lei ha vissuto, del suo martirio, delle sue gioie…
Godard: Credo che sia più semplice. È come se si decidesse qui e adesso di fare un film, all’improvviso. E come se io le dicessi: beh, adesso abbiamo un’ora e quarantacinque, può parlare del mondo e di sé. Cerchi di essere se stesso e di parlare in modo profondo del mondo, ma forza, cominciamo. Uno due, tre…
Le Clézio: Lei accetterebbe di prendere un foglio di carta e di scrivere senza sapere davvero, fino all’ultimo minuto, quello che seguirà ?
Godard: Ah! È proprio per questo motivo che non posso scrivere! È per questo che sono sempre colpito da Flaubert, dalla pena incredibile che provava nello scrivere. Pensava: «Il cielo è blu», lo scriveva, e poi durante tre giorni, ne era malato. Pensava: ma non avrei dovuto scrivere «il cielo è grigio», e invece di «cielo», non avrei dovuto mettere «il mare è grigio», e invece di «è» non avrei dovuto mettere «era»… E poi ha finalmente scritto…
Le Clézio: … «Il cielo è blu». (…) Non è lo stesso problema per il cineasta?
Godard: No, al cinema, il cielo è là , non dirò mai: il cielo è blu, il giorno nel quale è grigio. Non credo faccia differenza tra vita e creazione. Per me, dirigere un’attrice e parlare con mia moglie è la stessa cosa… Se uno sguardo mi fa pensare alla purezza, continuo con un’altra immagine della purezza… Se il cielo è blu, lo voglio filmare blu; se diventa grigio, lo filmo grigio… Perché si muove… Credo che lei faccia differenze tra vita e creazione.
Le Clézio: Sì, è necessario. È tecnico. Viene dal fatto che scrivo con della carta e una penna in piena notte. Se volevo scrivere qualcosa di adeguato a quello che provo, non farei che scrivere continuamente che sto scrivendo… Mi ha detto che lei prende sempre degli appunti su un quaderno. È forse indiscreto chiederle questo?
Godard: No, si tratta di punti di riferimento, di trampolini… le mie provviste.
Jean-Luc Godard e J.M.G. Le Clézio: il regista e lo scrittore…
Le Clézio: Mi sembra di capire benissimo i temi che si trovano nei suoi film.
Godard: (…) Ne La Fièvre11, c’è una donna che incontra un pittore sulla terrazza di un caffè… Quando leggo questo, penso: se fossi sulla terrazza di questo caffè, ecco quello che potrei vedere. (…) C’è in ogni modo una differenza tra me e lei. Ho l’impressione che io cerco quello che lei non cerca: cerco di definire. Sia una sensazione, sia una percezione. Io ne sono cosciente.
A cura di Alain Jouffroy e François Bott, «L’Express», 9 maggio 1966
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