(Mescal/Sony 2005)
Quello che più aveva fatto clamore per l’uscita di questo nuovo lavoro degli Afterhous è la partecipazione di personaggi internazionali del calibro di Greg Dulli, John Parrish, Hugo Race ma la musica di Manuel Agnelli & Co. non subisce cambiamenti rimanendo sostanzialmente la stessa: e cioè una calibratissima mistura di rock teso e drammatico unita al linguaggio aspro e profondo delle liriche.
Diciamo subito che se tutti i brani che compongono “Ballate Per Piccole Iene” fossero del livello dell’iniziale La sottile Linea Bianca ci sarebbe da gridare subito al disco dell’anno. E la sensazione, a dire il vero, permane a lungo visto che i brani che seguono a ruota sono Ballata Per La Mia Piccola Iena (il singolo, una bomba!), E’ La Fine La Più Importante (no wawe?) e soprattutto Ci Sono Molti Modi una ballata mozzafiato tipicamente afterhouriana ma impreziosita dal tocco soul del piano di Dulli. A non convincere a pieno invece sono alcuni brani, dislocati nella parte conclusiva del disco, come Il Sangue Di Giuda e Male In
Polvere forse troppo autoindulgenti per non mostrare la corda. Canzoni, in cui a spiccare maggiormente più che l’ispirazione è il “mestiere” di Agnelli (che detto per inciso è immenso). So che può sembrare un eccesso di pignoleria (e forse lo è), ma da queste “Iene fuori orario” è giusto aspettarsi sempre il massimo.
In ogni caso un altro signor disco.
Voto: 8
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