(Monotreme Records/Ghost Records 2004)
….dicono che non è facile descrivere la musica dei 65daysofstatic. Niente di più falso! L’unica cosa che non mi è chiara però, è il titolo: tanto emblematico quanto fuorviante, dato che lo schema adottato è un inverosimile equivalenza di geometria ed algebra in musica. Sapendo che la matematica è un opinione, è facile prevedere ogni loro mossa come per un campione di scacchi lo è affrontando un novellino. Ciascuno dei brani apre con un siparietto di elettronica a “buon mercato” che s’inpenna a favore di beats e glitch sempre più ossessivi, facendo al contempo da spalla alla sezione ritmica, serrata ed incalzante, dove si spalma un “chitarrone” apocalittico che “riffa” a più non posso, ergendosi come colonna portante che definisce e il carattere e l’intensità dell’opera. L’atmosfera che aveva raggiunto il picco massimo d’adrenalina di un ipotetico diagramma cartesiano, parabolicamente plana verso la quiete elettronica della coda/intro: soluzione efficace quanto reiterata, come andare sulle montagne russe sette volte di seguito senza il giro della morte.
Voto: 4
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Autore: danielecintio@hotmail.it