(Echo Label Limited 2005)
Ray Lamontagne è un esordiente nell’attuale panorama discografico, e devo dire forse nessun esordio che io mi ricordi di aver attentamente ascoltato negli ultimi tempi mi ha colpito come questo. Il dischetto in questione si apre proprio con il brano che dà il titolo all’intero lavoro ed è realmente un fulmine a ciel sereno: una chitarra acustica ad accompagnare una voce unica, che si eleva subito sopra tutti gli altri strumenti, una voce che racconta di tempeste interiori, moti d’animo più o meno sopiti, amori persi, finalmente conquistati o irrangiungibili, insomma tutti quei temi tanto cari a un certo tipo di cantautorato che aveva nel Van Morrison anni settanta il suo alfiere più rappresentativo. Infatti l’atmosfera che ho respirato in ‘Trouble’ è esattamente la stessa che si respira in dischi quali ‘Saint Dominic’s Preview’ e ‘Veedon Fleece’ del grande irlandese, e quindi forse si è portati a pensare che si tratta di un prodotto derivativo, cosa che però sembrerebbe non essere in quanto lo stesso autore ha dichiarato di conoscere poco Van Morrison, e che inoltre non ha un ben definito autore al quale si rifà o perlomeno ha preso come fonte di ispirazione; ha assimilato molto il primo Dylan, The Band, il soul di Otis Redding e Marvin Gaye senza che nessuno però spiccasse fra questi come unica fonte di ispirazione. Comunque quello che si sente è indubbiamente un grande disco, ispirato, sentito, profondo ben suonato e soprattutto evidenziato da una voce che non trova eguali perlomeno fra i giovani esordienti come Ray. Il suono è generalmente acustico: chitarra, armonica, pianoforte e archi; il tutto come ripeto a supportare una voce unica. Difficile citare un brano su un altro tale e tanta è l’omogeneità di fondo con non un solo brano fuori posto; il disco si suona e si risuona senza che venga mai a noia, il che è già un bel risultato per uno che ha fatto solo capolino nel decisamente troppo affollato panorama discografico che molto spesso purtroppo non si eleva al di sopra della mediocrità. Può darsi che Ray Lamontagne non dia un seguito a questo suo stupendo ‘Trouble’ (spero proprio di no), o che lo dia deludendoci, nell’attesa comunque godiamocelo, episodio isolato o meno che sia. Perfetto per tutti gli animi sensibili, gli innamorati, o chi vorrebbe tanto esserlo.
Voto: 8
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Autore: letitrock@tiscali.it