(Autoproduzione/Dixlexiqa 2005)
Risale a quattro anni fa l’esordio dei milanesi Jerrinez, rock energico e viscerale coinquilino a lievi introspezioni post.
Testi rivolti al disagio e ai vizi e mali del nostro tempo; Motel Singapore nasce sporco in qualche periferia di metropoli industriale, parla di prostitute, fame e guerra e soprattutto mette in allerta in quanto sempre possibili bersagli.
Un sincero disco rock, al quale piace dilettarsi, durante i tempi morti della voce, in frequenti fraseggi a tinte malinconiche con la tromba di Guido Mazzon, che tanto ricordano le paranoie più profonde dei Massimo Volume o il ‘succo acido’ sprigionato dagli A.F.A..
Nonostante accostamenti vari, il disco conserva una sua dignità, non troppo creato al mixer ma suonato ruvidamente, un suono spesso che nella title-track, nonché inizio del cd, ricrea quell’ atmosfera monolitica stoner tanto cara ai primi Q.O.T.S.A, mentre Festa mette in evidenza la gioia funk con un flusso di voce ‘megafonata’, più sopportabile delle urla metal/hard rock di alcuni pezzi.
Disco senza dubbio ben suonato, con ampi spazi di crescita ma per adesso ancora in fase germinale
Voto: 6
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