(Autoprodotto/Kick Agency 2003)
Questo è senza dubbio uno di quegli album che fa grattare la testa. Non nascondo il mio astio verso il crossover e tutto ciò che ci si avvicina, però è innegabile che i B-Blast vogliono proporre qualcosa di nuovo.
O perlomeno ci provano, ma suonano così disperatamente intrappolati in quella sottospecie di ‘rock italiano ad imitazione’ diviso tra Red Hot Chili Peppers, System of a Down e quel minimo di Subsonica.
Ed è un peccato che siano così ingabbiati, musicalmente i cinque non hanno nulla da invidiare a formazioni altrettanto poliedriche. Sì, poliedriche, ché i cinque umbri tentano di infilare un po’ di tutto nel loro stile, e spesso con buoni risultati.
Il punto è che le canzoni in gran parte non riescono proprio a convincere, se a volte sembrano mere imitazioni (I’m Complete), altre volte proprio presentano dei testi davvero inascoltabili (Lady Plastica).
E doppio peccato, perché se poi uno sente L’abitudine di scrivere, verrebbe da pensare che i B-Blast siano in grado anche di scrivere canzoni oltre che pezzi tecnicamente notevoli, grazie alla batteria molto tecnica e ad un buon basso.
Dunque basterebbe iniziare a scrivere pezzi più decenti e meno commercialmente squadrati, a suggerire al cantante metodi più personali e meno teatrali e, magari, a razionalizzare la grafica dell’album. Perché il resto c’è davvero, anche un’ottima produzione; beh, per adesso concediamogli il beneficio del dubbio.
Voto: 6
Link correlati:Homepage Band