Charles Loos/Fred Wilbo ‘So Happy, The Curve’

(Carbon 7 2004)

Due pianisti belgi che si ritrovano alle prese con uno strepitoso piano restaurato
del 1877.
Il primo a metterci le mani sopra è Fred Wilbo che crea quindici frammenti
nell’agosto del 2002. Ad un anno di distanza l’invito viene esteso all’amico Charles
Loos; altri quindici frammenti ed il gioco è fatto.
Ed è un gran bel giocare e sentire.
Fred Wilbo è il più giovane fra i due ed inanella una serie di composizioni
classicheggianti che giocano a rimpiattino tra atmosfere filmiche e scatti
più meditativi che spesso e volentieri sfociano in attimi realmente sublimi
molto Satie. La più giovane età (ma il bagaglio professionale
non lo è, piuttosto un veterano verrebbe da definirlo) spesso lo porta
ad incrociare territori prossimi agli umori del più famoso Wim Mertens
e questo non ci dispiace a patto che non si scada nella lacrima facile propria
di certa new age (che è poi il rischio che si corre con prodotti del genere,
attimi drammatici sotto ogni punto di vista). Però ogni rischio viene abilmente
scongiurato in virtù di un’asciuttezza espressiva sobrissima che si accompagna
ad una scrittura acuta e per nulla banale nela sua apparente semplicità.
Il sesto brano e l’ultimo (dove compare una voce femminile) sono assolutamente
incantevoli, reale trasposizione delle brumose giornate invernali belghe.
Poesia filmica noir se si preferisce.
Charles Loos dal canto suo essendo un pelo più anziano e con una carriera
invidiabile alle spalle (una trentina gli album incisi più o meno) si lascia
andare a maggiori asperità di carattere sottilmente jazz che lo fanno preferire
leggermente in virtù della maggior umoralità esposta.
Rimane presente e vibrante nell’aria il sentimento puro di due musicisti intimamente
concentrati su di uno splendido strumento che risuona libero nell’ambiente.
Esprime gioia; pura ed assoluta.
Provatelo in una calda mattina estiva poco dopo l’alba, un bicchiere di the ghiacciato
fra le mani ed uno Spillane aperto. Ne riparleremo….
Emotivamente l’assoluto contrario de “Il Cameraman e L’Assassino”.

Voto: 8

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