(Cut 2004)
Improvvisazione in quel di Zurigo nell’estate del 2004, sei i coinvolti per l’occasione,
oltre a Jason Kahn sono della partita, Tomas Korber, Norbert
Möslang, Günter Müller, Steinbrüchel e Christian Weber.
I soliti nomi noti dunque.
Tutto da prassi nella prima parte dell’opera in questione, si avverte la mancanza
delle immagini dello stesso Kahn e per una fetta di tempo si procede col pilota
automatico inserito ed una navigazione a vista che rende il tutto simile ad altri
prodotti del genere.
Drones (digitali o meno) che cupamente si alzano e si abbassano, colpetti
analogici sparsi, scricchiolamenti sinistri; si attende con cautela un’esplosione
che sembra non giungere mai (e non giunge, la fase noise questi signori
l’hanno superata da tempo; sigh!).
Pigro stiracchiamento autistico da parte di artisti che narcisisticamente decidono
di giocare una sorta di nascondino a cui siamo decisamente abituati.
Ad un certo punto superata la prima fase ondulatoria qualcosa pare intravedersi,
niente di eccezionale sia detto però sicuramente flebili segnali di vita.
Il problema principale però di tutta una serie di proposte sembra oramai
essere (oltre all’intrinseco problema di un settore che sembra spremuto
come un limone) l’incaponimento nel voler proporre su cd stati d’animo
che dal vivo possono avere senso in virtù di tutta una serie di fattori
(video ed ambientali) che venendo a mancare provocano l’insorgere di una fastidiosa
sensazione di noia.
Nulla di questo lavoro è poi realmente brutto ma come dire, sembra di essere
al cospetto di un manipolo di fedelissimi di un impero agonizzante.
Nessun guizzo particolarmente memorabile, nessuno scatto nervoso, tutto da copione.
Potrà piacere o non piacere, non è neanche poi cosi importante;
si riduce tutto quasi a tappezzeria sonora dove proiettarsi o dove scegliere
di non proiettarsi.
Ognuno di loro da solo vale molto di più, forse è il caso di piantarla
con l’editare questa serie di ammucchiate sfrigolanti; vederle ha un senso dicevamo.
Oltretutto Inizia ad essere un tantino imbarazzante; sembra di comprare sempre
lo stesso disco.
Vogliate bene al vostro acquirente fedele, lui ve ne vuole ancora (per quanto?).
Voto: 5
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